di Stefania Paradiso
IQ. 16/08/2013 – A mezzanotte del 16 e 17 agosto 2013 si passeggia nell’acqua a Campagna per la tradizionale “chiena”. A’ Chiena (in italiano la piena) è una tradizione popolare di Campagna in provincia di Salerno. È la festa dell’acqua e consiste nel deviare il corso del fiume Tenza nelle strade del centro storico, dando così la possibilità ai turisti e agli abitanti locali di rinfrescarsi del caldo estivo attraverso giochi d’acqua, la secchiata e assistere alle manifestazioni artistiche che sono legate al tema o che si svolgono all’interno dell’acqua stessa. La manifestazione si chiuderà sabato 17 agosto (vista la grande affluenza quest’anno, il neo sindaco Roberto Monaco, ha deciso che la passeggiata nell’acqua si terrà per due sere consecutive) con l’attesissima “Chiena di mezzanotte”. Ogni anno, con l’estate, ritorna la “Chiena” nell’antica città picentina del Sele, nella città “del fuoco” e “dell’acqua”, elementi ricorrenti nella sua millenaria storia. Si tratta di un’inondazione pilotata del fiume Tenza che, opportunamente deviato, viene “dirottato” in piazza “Melchiorre Guerriero”, la piazza della fontana della ‘chiena’ e lungo la principale strada cittadina, Corso Umberto I, che diventano, così, il “letto artificiale” del fiume. Questo singolare evento folkloristico, che fino al pre-terremoto veniva utilizzato unicamente per motivi igienici, per debellare epidemie e malattie, si ripete ogni anno da quando, all’inizio del secolo scorso, “le strade e le piazze in terreno battuto furono consolidate”, da quando, cioè, il manto stradale fu reso adatto allo scorrimento dell’acqua Pare sia stata istituita, perché serviva a pulire la strada principale del paese – sulla quale transitavano carrozze con cavalli e animali da soma – e i portoni, che si affacciavano su di essa. Successivamente ha assunto un carattere essenzialmente ludico ed artistico a partire dal dopo-terremoto, grazie all’impegno dell’Associazione “Giordano Bruno”. La “Chiena” che ha sempre organizzato il Comune di Campagna, nel periodo estivo, fino a pochi anni prima del sisma del 1980, era un mezzo economico, naturale ed ecologico per pulire il corso principale della città: il salotto dei campagnesi. Si affiggeva un’ordinanza amministrativa, in cui il sindaco ordinava e avvisava la cittadinanza della pulizia del corso. La delibera storica che ufficializzava la Chiena (di antica origine imprecisata), è del 1889 (come rilevato da una ricerca di Mario Onesti, da un libro di Storia locale di Raffaele D’Ambrosio). Al tempo stesso, il sindaco dava incarico al banditore di avvisare ulteriormente tutto il resto della popolazione sita nei numerosi quartieri alti e bassi, del centro storico e antico della città. La Chiena dopo il sisma del 1980, rischiava di scomparire, a parte l’emergenza nel caos della ricostruzione, ma anche perché ci si vergognava, nell’arretratezza, di pulire il corso principale della città, con la Chiena, nei confronti dei paesi viciniori, adeguatisi alle conquiste del “progresso civile”, come Eboli e Battipaglia, che per lavare le strade usavano i camion “gettiacqua”. Con gli anni, invece, è diventato un vero e proprio appuntamento e vanto per il paese che attrae turisti e visitatori, felice di prendersi a secchiate d’acqua e passeggiare per il corso, con l’acqua che sfiora le caviglie.