DOMUSFORUM sul tema “The future of the cities” – Iniziativa dell’Editoriale Domus al Teatro Franco Parenti – AMICI DI MILANO informa
Giuseppe Sala: Milano è una delle più ammirate del mondo
A DOMUSFORUM 2018 ANTICIPATO IL FUTURO DELLE CITTA’
“Milano è una delle più ammirate città del mondo: efficienti servizi pubblici, preferita dai giovani (Bocconi e Politecnico sono frequentate da oltre il 30% di stranieri) offre lavoro, mobilità, cultura” afferma il sindaco Giuseppe Sala intervenendo alla prima edizione di domusforum dal titolo The future of the cities. “Ma ha dei punti di debolezza: costo della vita, sicurezza, inquinamento, alloggi. Perciò non deve riposare sugli allori se intende realizzare gli obiettivi anticipati dal programma Milano 2030”.
Ad aprire i lavori il saluto di benvenuto di Walter Mariotti, direttore editoriale di Domus e di Sofia Bordone, ceo di Editoriale Domus. Invitati all’evento alcuni tra i più qualificati esperti del settore ed esponenti della città, tra i quali Achille Colombo Clerici presidente di Assoedilizia e dell’ Associazione Amici di Milano e Alberico Barbiano di Belgiojoso pres. dell’Associazione Architetti per Milano – Archxmi.
Le città di domani saranno smart, efficienti e sostenibili? Ma, soprattutto, sapranno assecondare i bisogni e i desideri di chi le abiterà? E come?
Questi e altri interrogativi sono stati affrontati nell’iniziativa, promossa dalla rivista di architettura Domus fondata novant’anni fa proprio a Milano da Gio Ponti, che intende diventare un appuntamento annuale per far incontrare, dialogare e confrontare il mondo dell’architettura con quello della politica, dell’economia, della sociologia, dell’urbanistica e delle altre scienze coinvolte.
Patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal Comune di Milano, da Assolombarda e dall’Ordine e Fondazione degli Architetti di Milano, il convegno, moderato dal direttore editoriale Walter Mariotti, ha discusso il tema del futuro della città globale. A lasciare la propria testimonianza sul palco di Domus un panel di relatori internazionale e di grandissimo rilievo a cominciare da Sala; il vicepresidente di Assolombarda Antonio Calabrò; il presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti; il vicepresidente di Sony e direttore del Sony Creative Center Yutuka Hasegawa; il ceo di Permasteelisa Group Riccardo Mollo; il ceo di Toyota Motor Italia Mauro Caruccio; il politologo e visionist Evgeny Morozov; il fondatore del Centro per la Documentazione del Patrimonio Culturale e Naturale d’Egitto Fathi Saleh; la sociologa ed economista Saskia Sassen della Columbia University; il geografo e urbanista Jacques Lévy della Ecole Plytechnique Federale de Lausanne; il filosofo Luciano Floridi della Oxford University; l’attivista pan-africanista Samia Nkrumah.
A domusforum sono stati presentati in anteprima i risultati della ricerca commissionata da Domus a Nielsen. Uno studio realizzato tramite tre moduli distinti ma complementari che testimoniano la poliedricità di cui la città si compone: il primo modulo ha indagato le opinioni di sei esperti internazionali (Giuseppe Russo, Jeff Speck, Serena Vicari, Anna Scheuermann, Rahul Mehrotra, Anna Lazzarini), il secondo ha analizzato le percezioni e le aspirazioni dei cittadini di cinque metropoli – Chicago, Londra, Milano, Shanghai e San Paolo – e il terzo modulo ha osservato e captato il traffico in rete e i post sui social geolocalizzati in quei medesimi cinque centri.
I risultati, presentati da Tommaso Vincenzetti brand and International director di Domus, hanno messo in luce un punto di vista degli esperti spesso coerente con quello dei cittadini: il dato significativo, e per nulla scontato, è che i cittadini sono oggi generalmente soddisfatti delle proprie città e hanno fiducia in quelle di domani. Dall’analisi del campione della popolazione di Chicago, Londra, Milano, San Paolo e Shanghai risulta infatti che l’80% degli intervistati apprezza la propria città, con un picco del 93% nel caso della metropoli cinese e Chicago ultima della classifica con un comunque confortante 70%. Non solo: tranne che nel caso di San Paolo, i cittadini cui vivere nella propria città piace ‘molto’ superano quelli cui piace ‘abbastanza’.
Nel dettaglio, a rendere un cittadino contento della propria realtà urbana, è prima di tutto l’apprezzamento della zona in cui vive, quindi l’innovazione urbana e architettonica, la validità del sistema educativo e la facilità di spostamento. Vivere in città piace grazie alla qualità del quartiere, nonostante le criticità riscontrate per inquinamento, sicurezza e costo della vita che pur essendo giudicate prioritarie come “driver di spostamento” non influiscono sul grado di soddisfazione complessiva.
Ottimista il pensiero dei cittadini circa la città del futuro: dall’indagine emerge infatti che i cittadini hanno fiducia nell’urbanesimo del domani e tendono a immaginare città più vivibili, specialmente grazie ai loro tratti green. Il 40% degli intervistati vede la città futura più ecologica e il 37% si aspetta un sostanziale aumento del verde e dei parchi urbani. Il 35% pensa a un futuro con prevalenza di auto elettriche e il 15% arriva a immaginare che ci si sposterà soprattutto in bicicletta oppure a piedi. Secondo il 31% degli intervistati le città saranno anche più popolose mentre soltanto il 15% pensa che saranno caratterizzate da una distribuzione più equa del reddito. Pochi di più, il 18%, indicano la smartness degli edifici come uno dei tratti salienti del domani metropolitano, mentre quasi uno su tre, il 31%, segnala come la popolazione urbana sia destinata ad aumentare.
E sempre su Milano si sono espressi Antonio Calabrò e Giuseppe Guzzetti intervenuti in una breve tavola rotonda insieme a Michele De Lucchi, architetto e direttore di Domus per il 2018. “Le ragioni della competitività di Milano, che come città è molto italiana, molto europea, e molto internazionale, stanno nella sua doppia natura” ha dichiarato Antonio Calabrò, vicepresidente di Assolombarda “Ha una straordinaria capacità di innovazione e un’intelligenza per attrarre competenze, talenti, sguardi nuovi sul mondo. La sua economia è da umanesimo industriale o da cultura politecnica, scienza, ricerca, tradizione umanistica e una crescente attitudine a fare e fare bene. Potremmo dire che nell’epoca dell’economia digitale, Milano resta una città industriale e contemporaneamente è una città delle nuove scienze, della qualità della vita, delle relazioni internazionali”. Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, nel ribadire l’impegno filantropico dell’ente, ha sottolineato le tre priorità che la società, e la città in testa, si trovano oggi ad affrontare: povertà, disoccupazione giovanile e fragilità degli anziani. “Se non le risolviamo” ha affermato “non possiamo vivere bene”.