Il Progetto Antera
il Progetto Antera, rinnovato con Fondi Regione Lazio – Bando Comunità Solidali 2022, attivo nel municipio VII dal 2020 e attualmente rivolto a tutti i cittadini afferenti alla ASL RM2 con il patrocinio gratuito del V, VII e VIII Municipio è giunto al suo quarto anno e prosegue nelle due direttrici di progetto:
- Sensibilizzazione, prevenzione ed educazione alla cultura del Rispetto
- Presa in carico ed intervento clinico della vittima di violenza di genere.
Per quanto riguarda il prossimo evento “Ogni riferimento NON è puramente casuale” presso il TEATROCITTA’ previsto il 24 NOVEMBRE 2024 la direttrice di progetto che si realizza è una diffusione della cultura della parità di genere ed un riconoscimento della resilienza delle donne vittime di violenza. Uno spettacolo che vuol parlare d’intimità, quella profonda che ci appartiene al di là degli stereotipi umani. Uno spettacolo di resistenza, che denuncia senza accusare, dando voce alla fragilità e al coraggio dell’essere umano
SINOSSI
Una drammaturgia che assume un valore di sottile denuncia in uno spazio fuori dal tempo. Liberamente tratto dai testi di Serena Dandini nei libri “Ferite a morte” e “Ferite a morte – Dieci anni dopo” lo spettacolo si presenta come un viaggio all’interno delle esperienze di donne che hanno subito qualsiasi tipo di violenza, fisica, psicologica, economica e sociale. I temi, pur avendo uno spessore non indifferente, vengono affrontati con un’estetica teatrale di “leggerezza”, un riso amaro che porterà lo spettatore in un attonito silenzio nel viaggio del proprio inconscio.
I personaggi le cui storie si sovrappongono pur appartenendo a luoghi e tempi diversi, si intrecciano tra presente e passato, tra reale e fantasia: alternando un linguaggio poetico ad un linguaggio grottesco.
Di fondo una domanda: Come spogliarsi della propria sofferenza, dell’attaccamento a quel che si è vissuto, per incontrarsi e scoprirsi profondamente uguali?
TEMATICHE
Interrogarsi sulle tematiche di femminicidio e violenze nei confronti delle donne susseguitesi nell’arco dei secoli è forse diventato desueto, ma proprio questa tendenza ad normalizzare violenza è il campanello di allarme per non smettere di evidenziare con tutti i mezzi possibili, artistici e non, il messaggio che tutto ciò non è normale. Consapevoli della ridondanza argomentativa di decenni di letteratura femminista lo spettacolo non vuole essere una voce fuori dal coro ma un coro di voci che imperterrito continua a gridare.
Questo processo non ha niente a che vedere con la cattiveria o la condanna degli uomini, ma con la paura e con l’unico istinto che a tutti appartiene, l’istinto di sopravvivenza. Le donne stesse, si scontrano, prima di incontrarsi: l’incontro è un processo lungo come far cadere i muri della paura, della sofferenza individuale che diventa di genere, sia essa materiale e morale. Come riconoscersi profondamente uguali?
Uno spettacolo che vuol parlare d’intimità, quella profonda che ci appartiene al di là degli stereotipi umani. Uno spettacolo di resistenza, che denuncia senza accusare, dando voce alla fragilità e al coraggio dell’essere umano.
Beatrice Bergonzini Laureata in DAMS all’Università di Roma Tre, mi specializzo in Operatrice di Teatro Sociale in ambito educativo scolastico, rieducativo e detentivo. Ho lavorato presso La Maison come insegnante di teatro integrato e Fort Apache Cinema e Teatro per il reintegro in società dei detenuti in misura alternativa ed ex detenuti. Appartenente alla U.I.C.D. come assistente casting ho lavorato con produzioni italiane ed internazionali. Attualmente oltre il mio lavoro di casting continua il mio impegno nell’insegnamento della teatroterapia presso corsi per giovani e adulti. Il teatro è dono verso se stessi e verso gli altri, ma per donarsi bisogna prima possedersi.
Andrea Stefani Attore teatrale diplomato in accademia, con più di 5 anni di esperienza come attore ed educatore teatrale per ragazzi ed adulti. Dal 2019 al 2023 ho fatto parte della Compagnia Teatro A, recitando a Roma e in diverse regioni italiane con spettacoli di alto valore sociale. Dal 2017 gestisco continuativamente laboratori teatrali volti alla messa in scena di spettacoli di fine corso scritti da me. Credo fermamente nel teatro come strumento atto a favorire la comprensione di sé stessi e degli altri, utile per insegnare l’importanza del dialogo e dell’ascolto, in scena come nella vita.