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Addio a Pietro Mennea

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 da redazione

IQ. 21/03/2013 – A soli 60 anni è morto l’olimpionico Pietro Mennea. Lo sportivo è morto stamattina in una clinica romana per un male incurabile. Classe 1952,  Pietro Mennea, ex velocista azzurro, olimpionico e per anni primatista mondiale dei 200 metri, non è riuscito, purtroppo, a vincere la gara con la vita. Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha disposto l’allestimento della camera ardente aperta a partire dalle 9 di domattina, nella sede del Coni, a Roma.

I funerali saranno celebrati sabato alle 10, a Roma, nella basilica di Santa Sabina, nell’Aventino. Commossa anche la voce di Minà quando ne ha dato l’annuncio, ricordando Mennea come uno davvero “grande grande grande”. L’atletica era la sua passione, il terreno su cui aveva scelto di forzare se stesso, come disse lui in una delle tante biografie: “da quando non contavo nulla a quando una gara era diventata un esame”. Pietro Mennea è stato campione olimpico a Mosca nel 1980 sui 200 metri, un anno prima s’era preso a Città del Messico il primato del mondo con quel 19”72 che sarebbe rimasto sul trono fino al 1996 (lo battè Michael Johnson prima degli anni dell’uragano Bolt)  e che ancora oggi è il migliore tempo di un europeo sulla distanza. Ma nel suo curriculum ci sono anche i tre titoli europei fra Roma ’74 (100) e Praga ’78 (100 e 200). E poi un argento mondiale con la staffetta a Helsinki ‘83 e due ritorni, come se l’atletica fosse qualcosa di cui non si riusciva a fare a meno, prima nell’82, poi nell’87. In tutto cinque finali olimpiche, 528 gare per 52 presenze in Nazionale. Un uomo ed uno sportivo da ricordare con stima ed ammirazione.

 

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