Il mondo del calcio è in lutto, è morto Franz Beckenbauer: la leggenda del calcio tedesco aveva 78 anni. A dare le triste notizia è stata l’emittente tedesca Ard, citando fonti della famiglia e precisando che la morte è avvenuta ieri, 7 gennaio, come riferisce l’agenzia Dpa.
Conosciuto come ‘Der Kaiser’, Beckenbauer ha vinto la Coppa del Mondo sia da giocatore che da ct della Germania e anche da dirigente ha avuto un ruolo fondamentale per l’assegnazione dei Mondiali 2006 al suo paese. “È con profonda tristezza che vi informiamo che mio marito e nostro padre Franz Beckenbauer è morto serenamente ieri, domenica, circondato dalla sua famiglia”, ha annunciato la famiglia. “Vi chiediamo di esprimere il vostro dolore in silenzio e di astenervi dal fare domande”, recita la nota diffusa dalla famiglia dell’ex campione tedesco.
Beckenbauer ha scritto la storia del calcio in Germania in campo e in panchina. Da giovanissimo è diventato un perno del Bayern Monaco, con cui ha vinto tutto in una carriera straordinaria. Il ragazzo del distretto di Giesing ha vinto quattro titoli della Bundesliga, tre Coppe dei Campioni e la Coppa Intercontinentale. Con la sua eleganza e disinvoltura in campo, ha ridefinito il ruolo di libero. Kaiser Franz ha coronato la propria carriera nel 1974, guidando la Nazionale al trionfo nei Mondiali casalinghi, con la memorabile vittoria per 2-1 contro l’Olanda in finale. Due anni prima aveva già guidato la Mannschaft al trionfo nell’Europeo. Da ct, ha alzato nuovamente la Coppa del Mondo guidando la Germania alla vittoria nel 1990 in Italia: in finale, battuta per 1-0 l’Argentina di Diego Armando Maradona.
Arrigo Sacchi
“Oggi è un giorno triste per il mondo del calcio” dice all’Adnkronos l’ex allenatore del Milan e della Nazionale italiana Arrigo Sacchi. “Perdiamo una leggenda del nostro sport. Grandissimo da calciatore e poi anche da allenatore. Dispiace di più perché era ancora abbastanza giovane, anche se sapevo che era malato da un po’ di tempo. E’ una grande tristezza, siamo tutti più poveri”.
Fabio Capello
“Con Beckenbauer ho giocato una partita sola a Roma, all’Olimpico, contro la Germania. Indimenticabile. Mi ricordo delle sue grandi qualità tecniche, le vedevo in televisione ma affrontato sul campo era una cosa assolutamente diversa”. E’ il ricordo che Fabio Capello affida all’Adnkronos di Franz Beckenbauer. “Una cosa mi è rimasta impressa – ha detto – lui che calciava di mezzo esterno, era famoso per il modo di lanciare. A fine gara mi disse che l’erba era tagliata troppo corta e non riusciva a calciare come voleva”. E sulla storica partita Italia-Germania 4-3, in cui giocò con un braccio fasciato, dice: “Beckenbauer dovrebbe essere da esempio per tutti quanti proprio per questo. Ai tempi non si poteva sostituire, e quindi rimase a giocare con un braccio fasciato. Molto diverso da quello che accade oggi quanto a orgoglio dei giocatori”.
Roberto Boninsegna
“Il mio ricordo di Beckenbauer corre in Messico ’70, quando allo stadio Azteca siamo riusciti a battere la grande Germania. Era la partita del secolo e lui era il capitano e il regista, colui che dirigeva l’orchestra di questa grande formazione” ricorda, parlando con l’Adnkronos Roberto Boninsegna. “Un vero uomo squadra, di una eleganza straordinaria che giocò con questo braccio infortunato ma riuscì comunque a dare il meglio e dettare i tempi, era un vero uomo squadra”. Fu proprio Boninsegna a firmare il primo gol nella leggendaria partita vinta per 4-3 dall’Italia nella semifinale ai Mondiali del 1970.
Karl-Heinz Rummenigge
“Sono profondamente scioccato. Franz Beckenbauer ha riscritto la storia del calcio tedesco e vi ha lasciato un segno indelebile” ha detto l’ex centravanti dell’Inter e della Nazionale tedesca Karl-Heinz Rummenigge. “E’ stato il mio capitano al Bayern, il mio allenatore in Nazionale, il nostro presidente al Bayern e in tutti questi ruoli non solo ha avuto successo ma è stato unico -aggiunge Rummenigge sul sito del club bavarese-. Come personalità impressionava con il suo grande rispetto per tutte le persone, perché davanti a Franz tutti erano uguali. Il calcio tedesco perde la più grande personalità della sua storia. Ci mancherà. Grazie di tutto, caro Franz”.
Giancarlo Antognoni
“Ho avuto il piacere di conoscerti, in campo eri il Kaiser, fuori una bella persona…R.I.P.” ha scritto su Instagram il campione del mondo del 1982 Giancarlo Antognoni, dove posta una sua foto con Franz Beckenbauer.
Giancarlo De Sisti
“E’ stata una leggenda vera. Grande giocatore e grande tecnico e ci sono riusciti davvero in pochissimi. Un esempio per tante generazioni di calciatori per la sua classe in campo e fuori dal campo. Sono triste come se mi fosse morto un parente”. Così all’Adnkronos Giancarlo De Sisti ricorda Franz Beckenbauer, morto all’età di 78 anni. “A lui mi lega la famosa semifinale del mondiale di Messico 1970 quando con l’Italia superammo 4-3 la Germania e mi ricordo che lui si fece male a un braccio e giocò menomato, nonostante tutto andò vicino a segnare e ci mise in grande difficoltà”, aggiunge l’ex centrocampista della nazionale italiana.
Pierluigi Pardo
“Con Franz Beckenbauer se ne va uno dei giocatori più iconici del calcio mondiale, un atleta che, seppur estremamente talentuoso, è stato dotato di enorme affidabilità. Un uomo perfetto, una grande perdita” ha detto all’Adnkronos il giornalista Pierluigi Pardo. “L’immagine dell’infortunio, di quella partita giocata con il braccio fasciato, è iconica della sua forza – ha aggiunto – del suo esser d’acciaio, del campione tedesco, uomo senza macchia e senza paura nel guidare la sua squadra, in un calcio, quello tedesco, non sempre divertente ma di grandissima efficacia”.
“E’ stato uno dei primi giocatori che ha avuto una duttilità tattica durante l’intera carriera in campo e anche fuori quando – ricorda Pardo – da massimo dirigente tedesco, girava su un elicottero ai mondiali del 2006 che lo portava da una partita all’altra. Commissario tecnico, allenatore, aveva un tipo di dirigenza e di statura che lo ha reso protagonista indiscusso”.
Lothar Matthäus
“Lo shock è profondo, anche se sapevo che Franz non si sentiva bene” dice Lothar Matthäus alla Bild. “La sua morte è una perdita per il calcio e per la Germania tutta. È stato uno dei più grandi da giocatore e da allenatore, ma anche fuori dal campo. Franz era una personalità eccezionale non solo nel calcio e godeva di riconoscimenti in tutto il mondo. Tutti quelli che lo hanno conosciuto sanno che Franz era una persona grande e generosa. Un caro amico ci ha lasciato. Mi mancherà, mancherà a tutti noi!”.
Adriano Galliani
“Era una persona elegante, come lo era da calciatore”. Il vice presidente del Monza Adriano Galliani ricorda così Franz Beckenbauer. “Mi ha colpito molto, ho conosciuto bene Franz e volevo mandare un messaggio a Rummenigge: era un signore -aggiunge Galliani al termine dell’Assemblea della Lega Serie A a Milano-. Con il Milan lo abbiamo incontrato tante volte”.
Il ricordo della Uefa
“Franz Beckenbauer, uno dei più grandi figli del calcio europeo, è morto all’età di 78 anni” lo ricorda la Uefa su X. “Il Kaiser è stato un giocatore straordinario, un allenatore di successo, che ha segnato il calcio tedesco come nessun altro”.
Thomas Bach
“Era una leggenda dello sport ben oltre il calcio. Per me personalmente è stato un amico intimo e leale per più di quattro decenni, qualcuno su cui potevo sempre contare” ha detto il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), Thomas Bach. “La sua personalità estroversa e l’umiltà nell’incontrare le persone, così come i suoi numerosi impegni di beneficenza personali, testimoniavano la sua eccezionale personalità -aggiunge il numero uno dello sport mondiale-. Grazie a queste caratteristiche e ai suoi successi sportivi unici come giocatore, allenatore della nazionale e presidente del comitato organizzatore locale dei Mondiali del 2006 in Germania, ha dato un contributo allo sport in Germania più di quasi chiunque altro. Franz Beckenbauer è sempre stato un ambasciatore simpatico e molto rispettato della Germania e del calcio in tutto il mondo”.”È sempre stato un amico gradito per l’intero movimento olimpico. Mi mancheranno moltissimo gli incontri e le conversazioni con lui. Il Cio lo ricorderà con onore e gratitudine. I miei pensieri vanno alla sua cara moglie Heidi, che si è presa cura di lui così amorevolmente durante il momento difficile della sua malattia, ai suoi figli e alla sua famiglia”, conclude Bach.
Franco Causio
“Commentare il Keiser è troppo facile, è stato uno dei più forti giocatori al mondo” è il ricordo all’Adnkronos di Franco Causio, , ex attaccante che ha vestito la maglia della nazionale al campionato del mondo in Germania Ovest. “Ho fatto col lui il mondiale del ’74 a Monaco, una persona fantastica che ha vinto tutto quello che c’era da vincere, anche dopo, da allenatore”. “Si può solo parlare bene di un uomo del genere – continua – aveva tutto, non gli mancava nulla sia dentro che fuori da campo. Deve essere un esempio per tutte le nuove leve”.
La nota della Figc
“La Figc e il presidente federale Gabriele Gravina piangono la scomparsa di Franz Beckenbauer e si uniscono al cordoglio dei familiari del campione tedesco, morto all’età di 78 anni” si legge in una nota sul sito ufficiale. “Leggenda del calcio mondiale, tra i più forti difensori di tutti i tempi e per due volte premiato con il Pallone d’oro nel 1972 e nel 1976, il ‘Kaiser’ è stato capace di vincere la Coppa del Mondo sia da calciatore, nel 1974, sia da allenatore nel Mondiale di Italia ‘90 (insieme a lui sono riusciti in questa impresa solo il brasiliano Mario Zagallo, venuto a mancare tre giorni fa, e il francese Didier Deshamps). Con la Germania Ovest ha vinto anche un Campionato Europeo (1972), collezionando 103 presenze e 14 reti”.
“Vera e propria bandiera del Bayern Monaco (433 presenze e 60 gol dal 1964 al 1977), di cui era presidente onorario, con il club bavarese ha vinto 3 Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Coppa delle Coppe, 4 campionati e altrettante Coppe di Germania -prosegue la Figc-. Poi il trasferimento ai N.Y. Cosmos, con cui ha conquistato 3 campionati del Nord America, e infine un altro campionato vinto con la maglia dell’Amburgo. Ricca di soddisfazioni anche la carriera da allenatore, che oltre al Mondiale vinto con la Germania lo ha visto conquistare un campionato e una Coppa Uefa alla guida del Bayern Monaco. Indimenticabile protagonista della ‘Partita del Secolo’ contro l’Italia al Mondiale di Messico ’70, nella quale restò stoicamente in campo pur essendosi infortunato, Beckenbauer è stato anche presidente del comitato organizzatore del Campionato del Mondo del 2006, terminato con il trionfo degli Azzurri a Berlino”.
Pep Guardiola
“È stato un onore condividere bei momenti al Bayern Monaco. Riposa in pace, Kaiser”. Così sui suoi profili social Pep Guardiola, allenatore del Manchester City, ed ex tecnico dei bavaresi, ricorda Franz Beckenbauer.
Franco Baresi
“Uno dei più forti della storia del calcio, fonte di ispirazione per generazioni” lo ricorda su Instagram il vice presidente del Milan Franco Baresi.
Fonte: ADNKRONOS.COM