Giorgia Meloni alza il tono dello scontro politico attaccando frontalmente il governo, accusato di consentire “sistematiche provocazioni” contro di lei e il suo partito.
Ma denuncia anche la sinistra perchè, a suo giudizio, facendo anche riferimento all’incontro di Enrico Letta con la Spd, “sta giocando a mettere in mezzo i poteri internazionali, ormai convinti che non gli serva avere il consenso degli italiani e preferiscono avere la protezione di alcuni poteri stranieri e esteri”.
Insomma, a pochi giorni dal voto, la leader di Fratelli d’Italia non si limita a stigmatizzare le contestazioni subite nei giorni scorsi ma mette al centro di questa campagna elettorale, sinora svoltasi in un clima tutto sommato di sostanziale correttezza, il serio rischio di disordini di piazza.
“In nessuna democrazia evoluta – attacca l’ex ministro della Gioventù su Facebook – l’unica opposizione al Governo è oggetto di sistematici attacchi da parte di Ministri, cariche istituzionali e grandi media. E, soprattutto – insiste – in nessuna democrazia occidentale il Governo consente scientificamente provocazioni che potrebbero facilmente sfociare in disordini – durante la campagna elettorale – nelle manifestazioni politiche dell’opposizione. Questa gente – è l’affondo di Meloni – parla di Europa, ma il loro modello è il regime di Ceausescu. Non ci facciamo intimidire da chi odia la libertà e la sovranità popolare“.
Giorgia Meloni alza il tono dello scontro politico attaccando frontalmente il governo, accusato di consentire “sistematiche provocazioni” contro di lei e il suo partito.
Ma denuncia anche la sinistra perchè, a suo giudizio, facendo anche riferimento all’incontro di Enrico Letta con la Spd, “sta giocando a mettere in mezzo i poteri internazionali, ormai convinti che non gli serva avere il consenso degli italiani e preferiscono avere la protezione di alcuni poteri stranieri e esteri”.
Insomma, a pochi giorni dal voto, la leader di Fratelli d’Italia non si limita a stigmatizzare le contestazioni subite nei giorni scorsi ma mette al centro di questa campagna elettorale, sinora svoltasi in un clima tutto sommato di sostanziale correttezza, il serio rischio di disordini di piazza.
“In nessuna democrazia evoluta – attacca l’ex ministro della Gioventù su Facebook – l’unica opposizione al Governo è oggetto di sistematici attacchi da parte di Ministri, cariche istituzionali e grandi media. E, soprattutto – insiste – in nessuna democrazia occidentale il Governo consente scientificamente provocazioni che potrebbero facilmente sfociare in disordini – durante la campagna elettorale – nelle manifestazioni politiche dell’opposizione. Questa gente – è l’affondo di Meloni – parla di Europa, ma il loro modello è il regime di Ceausescu. Non ci facciamo intimidire da chi odia la libertà e la sovranità popolare“.