“Siamo distrutti dal dolore, mio figlio non c’entrava proprio niente”.
Queste le parole di Paolo Bricca, il papà di Thomas – il 19enne ucciso a colpi di pistola ad Alatri -, durante la manifestazione che si è tenuta oggi nella piazza centrale del comune ciociaro.
“Abbiamo pregato tanto perché potesse esserci un miracolo – ha detto – però purtroppo il destino ce l’ha portato via. Thomas era amico di tutti, buoni e cattivi. Forse stava nel posto sbagliato al momento sbagliato. Non vogliamo nessuna vendetta. Che la morte di mio figlio serva da esempio”.
Decine di ragazzi si sono ritrovati questa mattina ad Alatri sul luogo dove è stato ucciso Thomas Bricca per un ultimo ricordo del loro amico. Accanto alla scalinata dove il giovane è stato colpito in testa da un colpo di pistola, gli amici e le amiche – visibilmente commossi – hanno voluto rendere omaggio al 19enne con alcuni mazzi di fiori e indossando una t-shirt con l’immagine di Thomas: “Sarai l’angelo che veglierà su di noi”, la scritta sulla maglietta. Alcuni hanno esposto anche alcuni striscioni per chiedere “giustizia”. “Ti salutano i tuoi fratelli”, scrivono su un cartello di colore rosso i compagni di sempre, di tante serate passate su quelle scalette che portano nel centro storico del paese. “Thomas, il figlio di tutti noi”, la scritta su un cuore rosso. Nella centralissima piazza Santa Maria Maggiore è stato esposto anche uno striscione che ricorda Emanuele Morganti, il 20enne trucidato di botte proprio ad Alatri nel 2017, e Willy Monteiro, il 21enne ucciso dai fratelli Bianchi a Colleferro nel 2020. “Sempre nei nostri cuori”, recita lo striscione. Su alcuni palloncini bianchi, la scritta “il tuo sorriso stampato sui nostri cuori”. In piazza c’è anche il sindaco di Alatri, Maurizio Cianfrocca. “In questo momento così difficile – le sue parole – la cosa che può alleviare un po’ questo dolore è la consegna dei responsabili alla giustizia”. Il padre di Thomas, Paolo, ha voluto condividere il suo dolore su Facebook con un breve post in cui chiede “aiuto al Signore in questo momento di sofferenza”. Le indagini dei carabinieri, coordinati dalla Procura di Frosinone, continuano senza sosta anche se al momento non è stato emesso alcun provvedimento. Ieri notte due persone sono state ascoltate dai militari in quanto ritenute coinvolte nell’agguato o nelle risse che hanno preceduto l’assalto a colpi di pistola. Tra i sospettati ci sarebbe anche un esponente di un clan nomade piuttosto noto nel Basso Lazio.