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Alla scoperta del mondo protestante: i Luterani (seconda parte).

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mercoledì, Febbraio 26, 2025

Prosegue il nostro viaggio alla scoperta del mondo protestante con la seconda parte dell’intervista dedicata alla Chiesa Luterana. Vicina alla filosofia per la sua raffinatezza analitica e granitica nella fede in Gesù Cristo, la tradizione luterana continua a distinguersi per il binomio tra tradizione e progresso, impegno sociale e rispetto dell’individuo. Questa confessione, che ha raggiunto il suo quinto secolo di storia, conta quasi 80 milioni di fedeli nel mondo. In questa intervista approfondiremo temi cruciali come l’ecumenismo, il sacerdozio universale, l’etica e la ragione. Scopriremo inoltre il legame unico che unisce la comunità luterana alla città di Napoli e al culto di San Gennaro, simbolo di un dialogo interreligioso che si intreccia con la storia e l’anima della città partenopea.

Che cos’è il sacerdozio universale e come si vive, ogni giorno, nella fede luterana?

Il sacerdozio universale è un concetto centrale nel luteranesimo e afferma che ogni persona battezzata ha diritti e responsabilità nella vita di fede. La lettura e l’interpretazione delle Scritture non sono prerogative esclusive della Chiesa istituzionale, ma un diritto di tutti i credenti. Ogni battezzato, in teoria, può annunciare l’Evangelo e amministrare i sacramenti, anche se, per ragioni di ordine pratico e comunitario, le Chiese luterane hanno scelto di ordinare pastori e pastore per svolgere questo compito in modo stabile. Tuttavia, l’ordinazione non annulla il diritto che ogni credente riceve con il battesimo. Questo principio si fonda su un passo della Prima Lettera di Pietro:”Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa” (1 Pietro 2,9).

Nella vita quotidiana della Chiesa luterana, il sacerdozio universale si traduce in una forte impronta democratica. Pastori e pastore, il consiglio della chiesa e i sinodali sono eletti, e l’organo supremo che prende le decisioni della Chiesa è il Sinodo, composto in maggioranza da laici. Chi è ordinato non ricopre un ruolo gerarchico, ma viene chiamato dalla comunità per predicare e amministrare i sacramenti. Questo significa che, nella Chiesa luterana, la guida spirituale non è separata dal resto della comunità, ma è parte integrante di un sistema in cui tutti i fedeli hanno voce e responsabilità.

“Che legame unisce oggi la Chiesa Luterana e quella Cattolica in Italia?

I rapporti tra la Chiesa Luterana e la Chiesa Cattolica Romana in Italia sono generalmente molto buoni, sia a livello istituzionale, con commissioni bilaterali di dialogo, sia a livello locale, dove le comunità luterane partecipano attivamente ai gruppi ecumenici insieme alle altre confessioni cristiane. Il luteranesimo ha una vocazione ecumenica, poiché riconosce che tutte le Chiese cristiane sono espressioni diverse dell’unica Chiesa di Cristo. Tuttavia, permangono alcune differenze significative.Un punto cruciale è il reciproco riconoscimento: mentre i luterani accettano la validità dei ministeri cattolici, la Chiesa Cattolica non riconosce pienamente il ministero luterano. Ad esempio, i pastori e le pastore luterane non sono considerati validi ministri dell’Eucaristia dalla Chiesa Cattolica.Nonostante queste divergenze, il dialogo rimane aperto e costante, sia in Italia – attraverso la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) – sia a livello globale tra la Federazione Mondiale Luterana e il Vaticano. L’obiettivo a lungo termine è favorire un maggiore riconoscimento e una collaborazione più stretta nella testimonianza del Vangelo oggi.

La chiesa luterana ed i Flauti di Toscanini.

Come dialoga la Chiesa Luterana con le altre confessioni protestanti in Italia? E dove si incontrano, o si dividono, i loro cammini?

La Chiesa Luterana fa parte della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), insieme a valdesi, metodisti e battisti. L’obiettivo comune è parlare con una voce evangelica in Italia, promuovendo un dialogo costante e condividendo progetti concreti. Tra le iniziative più importanti vi sono i corridoi umanitari e Mediterranean Hope, finalizzati all’accoglienza e al supporto dei migranti, oltre ad altre attività di aiuto per persone in difficoltà. Inoltre, le Chiese membri sostengono insieme Claudiana, l’unica casa editrice protestante in Italia.Il dialogo con le Chiese pentecostali risulta più complesso. Alcune partecipano alla FCEI come osservatrici, ma non aderiscono pienamente perché non si riconoscono nella nostra teologia e nelle nostre posizioni etiche. Negli ultimi anni, tuttavia, il confronto si è intensificato e stanno emergendo spazi di dialogo più costruttivi. Al di fuori della FCEI, i rapporti con le Chiese Avventiste, l’Esercito della Salvezza e varie Chiese libere sono molto buoni. C’è una collaborazione attiva e un confronto aperto, sempre nel rispetto delle diverse identità teologiche. L’approccio luterano, fondato sull’apertura e sul senso critico, non è condiviso da tutte le realtà evangeliche; tuttavia, il nostro impegno resta quello di costruire ponti di dialogo e collaborazione ovunque possibile.

Qual è il volto della Chiesa Luterana a Napoli, in Italia e nel mondo? Come intreccia fede, impegno sociale e progetti per il futuro?

La Chiesa Luterana di Napoli ha una storia lunga e radicata nel territorio. Fondata nel 1826 come comunità evangelica tedesca-francese, nasce come realtà ecumenica e bilingue, in un’epoca in cui il culto non cattolico non era ammesso in Italia. All’inizio riuniva fedeli tedeschi della Chiesa Unita e della Chiesa Luterana, svizzeri riformati, calvinisti, olandesi e danesi, contando circa 200 membri. Con l’Unità d’Italia e la libertà religiosa del 1860, la comunità introdusse l’italiano nei culti. Nel 1865 inaugurò la propria chiesa, tuttora in Via Carlo Poerio 5, a Napoli. Nel tempo, la componente svizzera si separò e la comunità rimase prevalentemente tedesca, con pastori provenienti dalla Germania e finanziamenti in gran parte esteri. Nel 1949 entrò a far parte della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI), segnando un cambiamento sostanziale: da “comunità evangelica tedesca”, centrata sull’identità linguistica, divenne “comunità evangelica luterana”, ponendo al centro la confessione luterana e l’appartenenza alla CELI. Oggi la comunità è bilingue (italiano e tedesco) e accoglie persone di ogni nazionalità, orientamento sessuale e provenienza culturale, pur mantenendo il requisito di un percorso di appartenenza alla comunità. Attualmente, la comunità luterana di Napoli conta circa 100 membri tra Campania e Puglia, con gruppi a Ischia e Bari e una cappella a Capri. A livello nazionale, i luterani in Italia sono circa 5.000, mentre nel mondo la Federazione Luterana Mondiale riunisce 150 Chiese in 99 paesi, comprendendo oltre 78 milioni di fedeli. L’impegno sociale è un tratto distintivo della comunità. Sostiene progetti diaconali e sociali, in particolare nei Quartieri Spagnoli di Napoli. Promuove inoltre iniziative culturali e di inclusione, tra cui teatro, doposcuola e aiuti ai senzatetto. Tra i progetti propri, la comunità organizza rassegne di concerti in primavera e autunno nella chiesa, con ingresso gratuito, e un concorso di letteratura che culmina nella pubblicazione delle opere vincitrici. Queste iniziative, insieme ai progetti sociali, sono finanziate con i fondi dell’Otto per Mille destinati alla Chiesa Luterana e redistribuiti alle comunità locali. A livello nazionale, la CELI non gestisce direttamente progetti centralizzati, ma sostiene le attività delle 15 comunità luterane presenti in Italia, dal Nord al Sud. Un’iniziativa recente è un bando nazionale, giunto alla seconda edizione, che finanzia piccoli progetti di carattere sociale, culturale e inclusivo in tutta Italia, sostenendo circa 20 associazioni. Per una Chiesa di piccole dimensioni, questo rappresenta un impegno significativo, ma profondamente coerente con la visione luterana della fede, che non è mai separata dall’azione concreta. L’aiuto ai più deboli non è un’opzione, ma una diretta espressione della fede: credere in Dio significa essere liberati per servire gli altri e sostenere chi è emarginato, povero o svantaggiato. La Bibbia testimonia che Dio si fa vicino agli ultimi: l’impegno sociale ne è il diretto riflesso.

Dove pulsa la vita della Chiesa Luterana a Napoli? Quali incontri offre e come può aprirsi a chi desidera conoscerla?

La Chiesa Luterana di Napoli si trova nel quartiere Chiaia, in Via Carlo Poerio 5, vicino a Piazza dei Martiri. Un tempo, la maggior parte dei fedeli risiedeva in questa zona. Dopo la sospensione dovuta alla pandemia, la comunità ha adottato una modalità ibrida per i culti domenicali. Le celebrazioni, due volte al mese alle 10:30, si svolgono alternativamente in presenza e online, permettendo la partecipazione anche ai membri più lontani. Oltre ai culti, la comunità propone incontri di lettura biblica online, aperti a partecipanti da tutta Italia. Sul piano culturale, la chiesa ospita concerti primaverili e autunnali, che si tengono il mercoledì sera, oltre a presentazioni di libri, spettacoli teatrali e conferenze. Chiunque desideri conoscere la fede luterana può partecipare liberamente ai culti e agli eventi oppure intraprendere un percorso più approfondito nella comunità. Per restare aggiornati sulle attività, è possibile consultare il sito www.celna.it o iscriversi alla mailing list, che fornisce informazioni sulle iniziative e invia la lettera comunitaria con il calendario degli appuntamenti.

L’ensemble al completo con il trio Cardoso.

Come guarda la Chiesa Luterana alla scienza e alle sfide etiche di oggi? E come guida i fedeli a pensare e agire nel mondo?”

La Chiesa Luterana adotta un approccio aperto, curioso e attento verso la scienza e le sue scoperte. Non si oppone ai progressi scientifici, ma mira a comprenderli, valutarne le implicazioni e integrarli nella riflessione teologica. In particolare, nell’ambito della bioetica, si raccomandano prudenza e responsabilità, sottolineando l’importanza di considerare le conseguenze etiche delle ricerche scientifiche. Sul piano etico, molti dei temi dibattuti oggi – come i diritti LGBTQ+, l’aborto, l’eutanasia o la sostenibilità ambientale – non trovano risposte immediate nelle Scritture. Queste questioni, infatti, non esistevano nelle società patriarcali e poliginiche dell’antichità. Per questo, la Chiesa Luterana adotta un’interpretazione critica e contestualizzata della Bibbia, guidata dal principio fondamentale di un Dio misericordioso, che si schiera dalla parte degli esclusi, dei poveri e degli emarginati. Di conseguenza, la comunità luterana si impegna a essere una Chiesa accogliente e inclusiva, aperta a tutte le persone, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dallo status sociale. Sulla questione ambientale, c’è ampio consenso tra le confessioni cristiane: la Creazione è un dono di Dio da custodire, non da sfruttare. L’essere umano non è il padrone della Terra, ma il suo custode. È chiamato a rispettare e proteggere animali, piante e l’intero ecosistema, secondo la volontà di Dio, che non distrugge ma mantiene in vita. La Chiesa Luterana stimola il dibattito etico pubblicando articoli su temi sociali e politici sul proprio sito ufficiale (www.chiesaluterana.it ). Offre così spunti e strumenti per affrontare le questioni morali del nostro tempo in modo informato e consapevole. Lo scopo non è imporre risposte, ma promuovere un dialogo aperto e responsabile.

Quale strada l’ha portata alla fede e al ministero? Quali sfide e gioie vive a Napoli? E come viene vista una donna pastora, dentro e fuori la comunità?

Il mio percorso di fede è iniziato in Germania, il mio paese d’origine, da bambina, quando frequentavo la scuola domenicale. Crescendo, ho seguito il corso dei confermandi, un’esperienza fondamentale per me, soprattutto perché il mio pastore incoraggiava il pensiero critico e le domande aperte. Questo approccio mi ha dato la libertà di esplorare la fede con consapevolezza e curiosità, facendomi sentire parte di una comunità in cui il confronto era valorizzato. Da lì è nato il desiderio di diventare pastora: prima di tutto per approfondire la teologia, trovare risposte alle mie domande e, soprattutto, per poter accompagnare anche altri nel loro cammino spirituale. Sentivo che vivere e comunicare la Parola di Dio doveva diventare il centro della mia vita. Dopo gli studi di teologia e il vicariato in una piccola comunità sul Mare del Nord, ho sostenuto l’esame finale e ho seguito un percorso di vita un po’ insolito che mi ha portata in Italia. Nel 2014 sono stata eletta pastora della comunità luterana di Napoli, la mia prima comunità.

All’interno della Chiesa Luterana, le donne vengono ordinate da circa 100 anni; pertanto, il mio ruolo non è mai stato messo in discussione e lo vivo con serenità. Le uniche critiche provengono da alcune chiese pentecostali, che adottano un approccio più fondamentalista. Nella società italiana, però, non ho mai incontrato particolari difficoltà: il ministero pastorale femminile è ormai riconosciuto e accettato.Napoli è una città speciale, con una ricca tradizione di dialogo ecumenico. Circa 50 anni fa, con Bruno Forte, è iniziato un percorso ecumenico che ha coinvolto anche la Chiesa Cattolica e che continua ancora oggi. La comunità luterana ha un legame storico con le Catacombe di San Gennaro, risalente all’Ottocento. Il pastore Bellermann partecipò agli scavi e nel 1839 pubblicò uno studio sui risultati. Questo legame si è mantenuto vivo e oggi si estende ai numerosi progetti nel quartiere della Sanità, che sta riscoprendo la propria identità attraverso la cultura e la bellezza, valori cari al luteranesimo. Nel 2017, in occasione dei 500 anni della Riforma, abbiamo riscoperto il ruolo di Napoli come crocevia di idee durante quel periodo storico. La città, con la sua storia di apertura al pensiero libero, ha sempre accolto culture e tradizioni diverse. La sua vocazione all’accoglienza è profonda: il patrono, San Gennaro, fu un vescovo in fuga dalle persecuzioni africane. Non a caso, durante la chiusura dei porti sotto il governo Salvini, Napoli si dichiarò “porto aperto”, riaffermando la propria identità solidale. Vivere e servire questa comunità è per me una sfida continua, ma anche una grande fonte di ispirazione e di gioia.

Kirsten Thiele

Pastora della Comunità Evangelica Luterana di Napoli. In carica dal settembre 2014,Kirsten Thiele è la pastora della Comunità Evangelica Luterana di Napoli, comunità appartenente alla CELI (Chiesa Evangelica Luterana in Italia). Nata in Germania nel 1966, ha conseguito la laurea in teologia nel suo paese d’origine. Vive in Italia da oltre vent’anni, avendo risieduto prima a Cagliari e successivamente a Napoli. È madre di due figli, attualmente studenti universitari.

La Comunità Evangelica Luterana di Napoli

La comunità, che copre i territori di Napoli, Campania e Puglia (inclusi Ischia, Capri e Bari), conta circa 120 membri. Fondata 199 anni fa, la chiesa situata in Via Poerio è attiva da 160 anni. Oltre all’attività pastorale e spirituale, la comunità è impegnata nel sociale, essendo tra i cofondatori dell’Ospedale Evangelico Villa Betania a Ponticelli.

Contatti e Informazioni

Sito della comunità: www.celna.it

Sito della CELI: www.chiesaluterana.it

Sito dell’Ospedale Villa Betania: www.ospedalebetania.org

 

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