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America’s Cup: New Zealand è leggenda, vince il Defender of records.

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martedì, Dicembre 3, 2024

L’incantesimo non si è spezzato, i vincitori dell’America’s Cup sono ancora i kiwi a bordo di Team Emirates New Zealand. Per la terza edizione consecutiva i signori della vela hanno casa agli antipodi del nostro mondo. Peter Burling ha portato Tahioro al dominio nelle regate decisive di questa manifestazione conclusasi tra le onde antistanti Barcellona, come aveva fatto nel 2017 contro Oracle e nel 2021 contro Luna Rossa. Al suo fianco anche Nathan Outteridge che dopo le esperienze su Artemis e Oracle è finalmente riuscito a conquistare la Vecchia Brocca. E’ il quinto successo di New Zealand che realizza uno straordinario record con un trittico di invisibilità ininterrotto dal 2017 ad oggi, nessuno come loro.

Team Emirates New Zealand

Ineos sconfitto, non riesce l’impresa ad Ainsle

Fallisce Ben Ainsle, un campione che non è abituato ad assaporare il gusto amaro della sconfitta. Al timone di team Ineos il baronetto olimpionico che nel corso della carriera si è messo al collo quattro ori a Cinque Cerchi, non è riscito a ribaltare il destino di una serie di match race con un vincitore annunciato. Come nel 2021, Britannia si era nascosta nelle fasi iniziali della Coppa, durante le regate preliminari sembrava tagliata fuori dai giochi poi, complici una serie di sfortune che hanno colpito Luna Rossa, è riuscita a far capitolare tutti gli altri challengers. In quello che era stato definito il lunedì nero del team italiano -squalifica contro Alinghi e sconfitta nello spareggio del round Robin- , Team Ineos ha conquistato la prima posizione nel girone di qualificazione riservandosi il privilegio di potersi scegliere l’avversario della semifinale di Louis Vuitton Cup. Quindi hanno optato per il confronto con Alinghi, team svizzero dal passato glorioso che è rientrato nella competizione dopo alcuni anni di assenza. Inutile dire che la sfida è stata a senso unico. Più combattuta la battaglia con Luna Rossa nella riedizione della finale del 2021 quando Spithill e Bruni inflissero una sconfitta piuttosto netta ad Ineos, un ko che adesso i Britannici sono riusciti a vendicare. Sostituendo Giles Scott (velista britannico, successore proprio di Ainsle come oro olimpico in Finn) con Dylan Fletcher Ineos ha scelto di correre un rischio che è stato poi ripagato dalla sua coppia di timonieri e così il Regno Unito è tornato a giocarsi la Coppa America sessant’anni dopo l’ultimo tentativo di Sovereign nel 1964.

Luna Rossa

New Zealand defender of Records: la sua storia ha inizio a San Francisco

Manca ancora l’ultimo passo, un po come nel calcio gli inglesi che hanno inventato questa competizione, non riescono a “riportarla a casa” e neanche questa è stata la volta buona per vincere la prima America’s Cup della loro storia. Merito di un Team Emirates New Zealand che nel corso degli anni ha imparato a vincere, a ripetersi, a perdere, rialzarsi e ora ad infrangere record. In molti avevano reso onore al ruolo di Defender -i kiwi stessi, Oracle, Alinghi- vincendo la Coppa da campioni in carica, ma come detto, mai nessuno lo aveva fatto per due volte consecutive, quindi aggiudicandosi la Vecchia Brocca in tre occasioni una dopo l’altra. New Zealand ha costruito i suoi successi sul talento dei propri velisti e anche sull’esperienza delle proprie sconfitte, prendendosi una grande rivincita proprio contro Ben Ainsle, d’altronde come cantava Bob Dylan, “Il perdente di oggi sarà il vincete di domani”. Il baronetto pluricampione olimpico, era il regista e scenografo dell’impresa passata agli annali come la più incredibile rimonta della storia dello sport. Era il 2013 e la Coppa veniva messa in palio nelle acque di San Francisco, la città che negli anni sessanta rivoluzionò la musica con la Summer of love (1969) e ed i movimenti culturali di Haight-Ashbury. In quel 2013 possiamo dire che all’ombra del Golden Gate Bridge venne riscritta la storia della Coppa America. A contendersela c’erano Oracle e New Zealand. Dopo nove match race i kiwi conducevano 8-1, dovevano sfruttare uno dei successivi otto match point per riportare la Brocca agli antipodi del mondo. Invece il duo Spithill-Ainsle (il primo al timone il secondo nel ruolo di tattico) iniziò a vincere una regata dopo l’altra e lasciò di sasso i neozelandesi che incassarono la sconfitta più dolorosa della loro storia. Da quel momento i kiwi rivoluzionarono la coppa, nel 2017 alle Bermuda introdussero il ruolo dei cyclor per alimentare i catamarani volanti di quei tempi e tornarono a vincere contro Oracle, con Luna Rossa nel 2021 e con Ineos oggi. Questa volta non c’è stato nessuno spazio per la rimonta, al primo match point Burling non ha tradito le aspettative e Team Emirates ha stappato lo champagne: in Nuova Zelanda oltre al rugby anche la vela fa parte della leggenda, sono loro i Defender of Records.

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