La riunione di ieri, tenutasi presso il Comune di Formello, ove si è discusso il piano aziendale della ASL RMF è stato l’ultimo atto di un percorso che ha fatto emergere le notevoli contraddizioni territoriali che generano sperequazioni ed insoddisfazione per la maggior parte dei cittadini.
Anche a non voler questionare circa il totale sbilanciamento dei servizi a favore del quadrante di Civitavecchia (RMF1), e partendo dalla circostanza della importanza del miglioramento dell’offerta erogata da quell’ospedale, che vedrà un aumento dei posti letto nonché il potenziamento di molti servizi, dall’area medica e chirurgica a quella psichiatrica, non si può, tuttavia, sottacere sul totale ridimensionamento dell’ospedale di Bracciano e sulla carenza di servizi per il resto dei territori i cui cittadini, data la difficoltà se non la impossibilità a raggiungere l’ospedale di Civitavecchia, sono costretti a rivolgersi e gravitare sugli ospedali romani.
Come sindaco non posso accettare il fatto che i 20.000 cittadini di Anguillara si trovino nella condizione di essere una sorta di imponibile umano e contributivo per pagare servizi usufruiti esclusivamente da altri e di cui essi non potranno godere.
La ASL così come geograficamente conformata non ha più ragione di esistere e le ultime vicende ne hanno sancito il definitivo funerale.
Ritengo che se i cittadini di Anguillara debbano rivolgersi agli ospedali romani (S. Filippo Neri in primis) allora tale fatto deve essere codificato e regolarizzato con una riscrittura dei perimetri della ASL e con la uscita del nostro Comune dalla sfera di competenza territoriale della ASL RMF in favore di un presidio romano.
A riguardo ho richiesto un incontro immediato in Regione con il Presidente Zingaretti onde esporre le nostre ragioni ed esigenze.