Archivio Stato Milano Mostra contratto Vergine delle Rocce “Io Lionardo”- Luciana Baldrighi Il Giornale” ed. del 5 maggio 2015 78
A s s o e d i l i z i a Property Ownwers’ Association Italy e Istituto Europa Asia IEA
Da: Il Giornale del 5 maggio 2015
MOSTRE
L’apertura prevista nei mesi di Expo
Anche l’Archivio di Stato svela il «suo» Leonardo
In cantiere un’esposizione dei tesori custoditi in via Senato: sotto i riflettori l’unico autografo del Genio di Vinci
Di Luciana Baldrighi
«Io, Lionardo da Vinci, in qualità di testimone, come sopra sotto scrivo…».È l’unica firma al mondo di Leonardo da Vinci con la «i» al posto della «e» e redatta con la formula«magistro fiorentino in Milano», conservata all’Ambrosiana apposta in calce al contratto per la realizzazione del celebre dipinto «LaVergine delle Rocce» (25 aprile 1483), davanti al notaio insieme ai committenti, i fratelli Evangelista e Giovanni Ambrogio De Predis.
Nel documento sono descritti minuziosamente tempi e modalità di esecuzione dell’opera, compresi gli abiti dei personaggi e i colori. Il compenso fu di 800 lire, circa 136mila euro di oggi.
Una bella notizia arriva ora da Paola Caroli e Alba Cosimo, direttrice e direttrice vicario dell’Archivio di Stato di Milano, organo istituzionale del Ministero peri Beni Culturali, che annunciano una mo sta in occasione di Expo 2015 su Leonardo da Vinci a Milano al tempo del duca Ludovico il Moro che sarà allestita all’Archivio di Stato in via Senato, organizzata da Asmi (Association for the Study of Modem Italy) dal titolo «Io, Lionardo da Vinci…».
Nelle sale restaurate e affrescate della ex Sovrintendenza Archivistica per la Lombardia, si potranno ammirare quattro importanti capo lavori
diLeonardo: «La Vergine delle Rocce» e la relativa commissione, documenti, note di ingegneri e architetti ducali tra cui Bramante e Leonardo stesso, la lettera di Ludovico il Moro al marchesino Stanga con un «Memoriale delle cose che si hanno da fare». Al quinto capoverso si parla di Leonardo e del Cenacolo di SantaMaria delle Grazie (1497,luglio-Milano) e il «privilegio» di Ludovico ilMoro infavore di SantaMaria delle Grazie ( dicembre 1497 Milano).
Tra i patrocinatori ci sono Assoedilizia, Amici di Milano, l’Istituto Europa-Asia, la Società Storica Lombarda, Asages, Associazione Archivi Gentilizi e Storici, Dimore Storiche Lombardia, Camillo Paveri Fontana e un comitato di famiglie milanesi.
Spiega Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia: «Anche se nato in Toscana e morto in Francia, Leonardo può essere definito milanese. Qui ha vissuto a lungo e ha realizzato quasi tutte le sue opere più importanti. Leonardo è l’italiano che all’estero meglio rappresenta il nostro Paese, come risulta da una ricerca dell’Istituto Europa-Asia. Una figura su cui puntare per promuovere l’Italia nel mondo.
Già gli americani acquisirono un suo importante Codice perché il Comune non aveva allora il denaro per comperarlo».Leonardesco è il disegno del cavallo in bronzo davanti all’Ippodromo e l’Ambrosiana ha nel «fondo»la Raccolta vinciana donata dall’architetto Luca Beltrami che tanto si adoperò per questa città. Il Museo di scienze naturali Leonardo da Vinci contiene un gran numero di disegni, scritti e modelli degli studi architettonici e ingegneristici del Genio. L’iniziativa prevede un itinerario culturale e turistico che si snoda attraverso la città da Palazzo delle Stelline e gli Orti, dove Leonardo aveva bottega fino alla cerchia dei Navigli e alle abbazie dell’hinterland.
Se sipensa che Leonardo era mancino e scriveva da destra verso sinistra, con un tocco artistico e una grazia unica, c’è da dire che è un vero e
proprio miracolo. I suoi studi e la messa in opera dimacchine da guerra per la difesa della nostra città insieme a strutture pirotecniche e giochi d’acqua per fare divertire gli ospiti alla Corte di Ludovico il Moro. Tra le perle, «La Dama dell’ermellino», regalato a Cecilia Gallerani, amica e amante del Duca che le era affezionato al punto da regalarle Palazzo Carminati ora sede della Consob.
Oggi il proprietario è austriaco e prestò il quadro a Milano in occasione di un evento, per poi riprenderselo.
Chissà che non riappaia nell’ espo sizione all’Archivio di Stato…
Non mancherà un link sul sito dell’Archivio in arabo, cinese, giapponese, spagnolo, inglese e russo.