Alessandra oggi ha 17 anni. Ne aveva 16 lo scorso anno scolastico quando la sua professoressa di italiano, che di anni ne ha 63, le ha messo gli occhi addosso. L’ha avvicinata pian piano. Lodando le sue capacità di studentessa, parlandole d’arte. E Alessandra (il nome è di fantasia) si è lasciata lusingare con l’ingenuità della sua età, senza capire che stava entrando in un vicolo cieco. Si è affezionata a quell’adulta, si è fidata di lei. Lo stesso hanno fatto per mesi i suoi genitori, prima di rendersi conto che qualcosa non andava. Ieri la professoressa è stata arrestata dai carabinieri: è ai domiciliari con l’accusa di atti sessuali con minore.
Una storia che nasce tra i banchi di un istituto tecnico alle porte di Roma. Alessandra è una figlia affettuosa e una studentessa brillante. Per questo nessuno si stupisce delle attenzioni della sua insegnante. La prof spesso le fa complimenti in classe, durante la ricreazione la intrattiene parlando di arte, passione che le due condividono. Con il passare del tempo, i rapporti si fanno più stretti. Le due si vedono anche al di fuori dell’orario scolastico. Alessandra, a un certo punto, capisce che la sua insegnante vuole qualcosa di più, cerca di resistere, è perplessa. Ma la docente insiste e la ragazzina cede alle lusinghe.
La scorsa estate, a relazione già iniziata, l’adolescente parte per trascorrere qualche giorno nella casa di villeggiatura della professoressa nelle Marche. I genitori sono dubbiosi, ma la figlia spiega che faranno i compiti, che possono fidarsi e non c’è nulla di cui preoccuparsi.
Quando torna, però, la ragazzina è cambiata. In casa non è più solare come prima. È sfuggente, risponde male. I suoi si preoccupano, fanno domande. E lei, a fine estate, in lacrime, racconta tutto. Il corteggiamento, le lusinghe, le attenzioni. Descrive la trappola in cui è caduta e la relazione durata circa quattro mesi. Piange, chiede scusa, dice di sapere di aver sbagliato. Mostra a mamma e papà i messaggi, allusivi eppure mai espliciti, dell’insegnante. Nelle conversazioni spesso l’adulta la invita ad allontanarsi dalla famiglia, a staccarsi da loro. Le dice di non dire a nessuno quello che succede tra loro. In casa sono ore di disperazione ma alla fine i genitori si convincono: vanno dai carabinieri e denunciano.
Ricomincia l’anno. Alessandra cambia scuola, i carabinieri iniziano le indagini. Dopo qualche mese e dopo un’audizione protetta della minorenne, depositano un’informativa che convince il pm di Roma Stefano Pizza a chiedere i domiciliari per la professoressa. Ieri l’insegnante è stata rintracciata proprio nelle Marche. I militari hanno sequestrato il suo cellulare: il sospetto è che ci siano altre studentesse che sono cadute in quella stessa trappola, che quello usato con Alessandra fosse un canovaccio andato in scena già altre volte.