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ATP/WTA Madrid e Roma, due nuovi mini-slam: è il Sunset Double

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venerdì, Novembre 22, 2024

Madrid e Roma, due capitali europee tanto diverse, ma sportivamente-e parliamo soprattuto di tennis- molto vicine. La prima è una delle capitali più alte d’Euorpa, situata a oltre 600 metri di altezza dispone di una caratteristica che influenza anche i tennisti impegnati nel Mutua Madrid Open della Caja Magica. La seconda invece nel circuito ATP/WTA presenta le perfette caratteristiche del Masters1000 in terra rossa e con la novità di quest’anno diventa forse il torneo sul clay più importante del circuito dopo il Roland Garros. Dal 2023 i due tornei europei prenderanno la via del mini-slam, tabellone allargato e due settimane di gioco imitando lo schema del Sunshine Double americano composto da Indian Wells-Miami. Da quest’anno quindi a precedere lo Slam della Ville Lumiére ci sarà una sorta di “Roland Garros Series”- mutando il termine dal soprannome conferito ai tornei che precedono gli US Open- in cui i protagonisti faranno l’abitudine a giocare a giorni alterni, ma anche ad un’attività più intensa perché complessivamente il binomio Madrid-Roma occuperà quattro settimane del calendario.

Caja Magica di Madrid
La Caja Magica di Madrid

Madrid-Roma: il Sunset Double

Il binomio Indian Wells-Miami è caratterizzato da condizioni climatiche quasi estive; sempre illuminato dal sole e con temperature miti, proprio per questa ragione è stato definito Sunshine Double. I due tornei americani chiudono la prima parte di stagione sul cemento che rifarà la sua comparsa nel circuito solamente nel finire dell’estate per lasciare in primavera ampio spazio ai colori caldi della terra rossa. La superficie che noi italiani- e anche gli spagnoli- prediligiamo più di tutte le altre, o almeno era così fino a poco prima di incontrare i nostri due giocaotri più completi di sempre come Jannik Sinner e Matteo Berrettini che non disdegnano neanche erba e cemento. Per quanto riguarda gli spagnoli, invece, non è un segreto che da Sergi Brugera fino a Carlos Moyà e soprattuto Rafael Nadal anche loro abbiano uno storico e straordinario feeling con questa superficie.

Come i “Due soli nel tramonto” decantati e raccontati, con una suggestiva immagine dai Pink Floyd, i tornei di Madrid e Roma colorano il circuito tennistico. Come lo stesso sole che al termine della giornata va a dipingere il cielo con i colori accesi e caldi della golden hour: arancione, giallo, rosso e a volte qualche raggio di verde. Sono proprio queste le tinte padrone delle quattro settimane di torneo in cui quelle stesse sfumature si confondono tra il campo, la pallina e i fiori che fanno da cornice sia al Centrale del Foro Italico che al campo Manolo Santana della Caja Magica. Ben venga quindi la denominazione particolare e personale che può essere conferita al nuovo torneo di Sunset Double.

Il Foro Italico durante gli internazionali BNL d’Italia ph.@AscanioAntoliniOssi

Madrid e Roma, il padrone è sempre Nadal

Non c’è mai stato alcun dubbio; il padrone di casa in ogni torneo giocato sul rosso che sia in Costa Azzurra, sulle rive del Tevere o del Manzanarre e soprattuto all’ombra della Tour Eiffel è sempre stato e lo sarà ancora a lungo Rafael Nadal. Ha ricevuto ogni titolo possibile sul rosso, che sia quello di Re di Spagna (5 titoli a Madrid) o Re di Roma (10 titoli nella città eterna), di Governatore della Catalogna (12 successi a Barcellona) e persino di Principe di Monaco (11 vittorie a Montecarlo) tutti riassunti e sublimati dai 14 trionfi al Roland Garros che gli conferiscono il soprannome di King of Clay. Certo non è forse l’anno migliore per Rafa per sperare di incrementare i suoi inarrivabili numeri, ancora alle prese con l’infortunio che lo tiene lontano dai campi da gennaio. Sicuramente non sarà al via del torneo di Madrid, rimangono in dubbio Roma e Parigi come ha dichiarato in un suo post su Instagram.

Rafael Nadal campione a Roma
Rafael Nadal campione a Roma

Quello della capitale spagnola è sempre stato forse il torneo di primavera che si addice di meno agli specialisti del rosso perché l’altitudine madrilena fa si che i campi della Caja Magica indossino una maschera in terra rossa che va a nascondere la reale natura veloce che nascondono. È il torneo in cui gli specialisti di cemento ed erba potrebbero faticare di meno: Medvedev ha un tabellone agevole con solo Tsitsipas a potersi frapporre tre lui e la finale, mentre nella parte alta tutti i favoriti sono stati raggruppati e addirittura la finale del 2022 potrebbe avere un secondo atto già agli ottavi di finale in cui Alexander Zverev e Carlos Alcaraz si dovrebbero affrotnare rispettando i pronostici. Non ci saranno Sinner e Berrettini lasciando a Musetti l’onore e l’onere di difendere il ruolo di primo italiano, non ci sarà Novak Djokovic che lascia al solo Sir Andy Murray il compito di tenere alta la bandiera dei Fab Four attendendo un ipotetico secondo turno contro Medvedev. Un inizio quasi dimezzato per il Sunset Double, che ha la speranza di mostrare il suo vero volto nella città eterna, con l’eccellenza del tennis che si spera possa essere presente nella sua interezza al Foro Italico comprendendo soprattutto la Golden Generation azzurra.

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