Hemingway diceva che si può vivere solamente in due posti, casa e Parigi. Per due settimane abbondanti la capitale della Francia farà innamorare il mondo sportivo di se stessa ospitando l’evento più atteso dell’anno, il più atteso degli ultimi quattro ( in questo caso tre) anni non solo da parte degli 11182 atleti della manifestazione che condivideranno, a stretto contatto all’interno del villaggio olimpico sogni, ambizioni, speranze, delusioni e gioie. Questa sera alle 19:30 con una cerimonia inaugurale inedita tra il ponte di Austreliz (vicino la cattedrale di Notre Dame) ed il ponte d’Iéna (sotto la Tour Eiffel) sulla Senna, il countdown verrà azzerato dando il via ufficiale alla manifestazione simbolo del mondo sportivo. Come si legge tra le pagine di Victor Hugo, “Chi guarda nelle profondità di Parigi ha le vertigini”, una sentenza del padre del romanticismo che può spiegare le emozioni di chi in queste settimane vivrà l’appuntamento nell’Ile de France tra il Trocadero, l’Arena de la Defense, lo Stade de France o il Champ de Mars. Brividi, sussulti, ambizioni che per due settimane diventeranno il leitmotiv dell’estate sportiva 2024 giunta al momento più importante.
Replicare Tokyo: utopia o un sogno possibile?
Quando il Barone De Coubertin ridiede vita ai Giochi Olimpici aveva in mente l’Evento per eccellenza, una competizione internazionale ed universale alla quale è un onore persino partecipare. 100 anni dopo l’ultima volta il Sacro Fuoco di Olimpia torna ad illuminare Parigi. Come ogni 4 anni è il momento di stilare una previsione su quale sarà il borsino dell’Italia in questi giochi e per farlo bisogna partire proprio dall’edizione di un secolo fa: Nel 1924, la Ville Lumiere ospitò la settima edizione delle Olimpiadi estive, e l’Italia ne uscì con otto ori, 3 argenti e 5 bronzi tra i quali bronzo di Uberto Luigi de Morpurgo, l’unica comparsa sul podio del tricolore nel tennis. Ed è proprio sui campi del Roland Garros che si nascondevano le nostre più grandi speranze per Parigi 2024, questo fino a pochi giorni fa. Invece, come un fulmine a ciel sereno la Volpe Rossa è stata tagliata fuori dalla rassegna olimpica per un banale tonsillite, un malanno comune che testimonia l’umanità di quello che fino ad oggi sembrava un indistruttibile supereroe. Un’assenza che pesa, ma che non distoglierà l’interesse dalla terra rossa dello Chatrier, considerando che proprio su questo campo a giugno l’Italia raggiunse tre finali e in nessuna di queste era presente Jannik. Saranno Paolini, Vavassori, Bolelli, Errani e Musetti a lottare per riportare il tricolore sul podio del tennis dopo un secolo. Quella di Tokyo fu l’edizione dei record per l’Italia, nell’estate più azzurra della storia dello sport; 40 medaglie che si aggiungono ai successi di Luna Rossa, della nazionale di pallavolo agli Europei e a quella di calcio a Wembley (oltre alla prima storica finale di Wimbledon con Berrettini). Secondo il Presidente del Coni Giovanni Malagò quel record può essere raggiunto e superato a Parigi, cercando di trarre dalla delegazione italiana più numerosa della storia (402 atleti) un bottino di 41 podi.
Dei 10 ori di Tokyo saranno assenti solo Busà (il karatè non è più sport olimpico) e il duo del canottaggio Cesarini Rodini. Ci si aspetta molto dall’atletica e dal nostro portabandiera Gimbo Tamberi, che dopo aver spaventato tutti saltando per infortunio il meeting di Montecarlo, cercherà di vincere il secondo oro consecutivo nel salto in alto, qualcosa che non è mai riuscita a nessuno. Marcell Jacobs è campione d’Europa, ma i tempi degli avversari non lasciano presagire una festa tricolore sui 100 metri, diverso il discorso per la 4×100. Gli Europei di Roma hanno acceso l’attenzione dei riflettori su nomi nuovi dell’atletica come Furlani e Iapichino nel lungo, Fantini e Fabbri nei lanci, Simonelli nei 110 ostacoli e confermato la straordinaria condizione di Antonella Palmisano pronta a dare l’assalto all’oro anche nella staffetta della marcia insieme a Massimo Stano. Nella vela cercheranno il bis olimpico anche Tita-Banti nei Nacra17. Lo stesso discorso vale per il TeaKwonDo con Vito Dell’Aquila e nel ciclismo. Filippo Ganna trascinò il quartetto ad un’indimenticabile medaglia e adesso a Parigi proverà addirittura a raddoppiare il suo bottino cimentandosi anche nella cronometro su strada. E’ leggittimo chiedere qualcosa in più rispetto alla precedente edizione a quegli sport che hanno da sempre caratterizzato il medagliere azzurro: scherma e nuoto. I 3 argenti e 2 bronzi ottenuti sulla pedana nipponica impallidiscono in confronto ai successi dei tempi di Vezzali, Montano, e della stessa Arianna Errigo ( attuale numero 2 del ranking mondiale), l’altra portabandiera a Parigi. Alice Volpi ha vinto ai mondiali di Milano, come Tommaso Marini che è anche numero uno del ranking, le loro prestazioni nel fioretto saranno uno dei momenti da non perdere di questa Olimpiade. Il nuoto italiano è l’altro “fallimento” di Tokyo, che adesso, sull’onda dell’entusiasmo generato da un triennio stellare ha voglia di riscrivere la sua stessa storia. Non è un’iperbole sopratutto pensando ai risulti degli europei e dei mondiali del 2022: Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Gregorio Paltrinieri, Simona Quadarella, Benedetta Pilato sono le cinque stelle delle nostre acque, pronte per brillare. Per concludere l’analisi del Team Italia a Parigi, particolare attenzione verrà rivolta alla pallanuoto e soprattutto alle due squadre di pallavolo. Con Velasco ad allenare le ragazze del volley, un chiaro e lampante richiamo alla generazione dei fenomeni (Lorenzo Bernardi è nel suo staff) non può che alimentare le speranze, che diventano doppie se pensiamo anche alla nazionale maschile campione del mondo e vice campione d’Europa. “Continua a sognare finché i tuoi sogni non saranno realtà” cantavano gli Aerosmith, una filosofia che gli atleti potrebbero comodamente affiancare al motto olimpico, “citius, altius, fortius-communiter”: “più veloce, più in alto, più forte- insieme”.