IQ. 27/08/2013 – Buonasera gente mia che pensate, qua inizia a farsi buio e questo mi fa sognare ancora e mi rivedo bambino in quel di Roma sempre alla Balduina, il quartiere dove sono nato quando a sei anni come tutti, iniziai a frequentare la prima elementare e iniziarono per me anche le famose punizioni corporali di suor Annarita, ogni qualvolta facevo il bambino cattivo, ammesso poi che in ogni bambino si possa nascondere la cattiveria.
Mi faceva inginocchiare sopra la ghiaia che veniva deposta dietro la lavagna e che veniva prelevata dal cortile, che chissà quale mente diabolica aveva deposto li appositamente per me, iniziai a frequentare la scuola dalle suore dopo che mia madre mi aveva “strappato” alla maestra unica della scuola pubblica, ma avvenne un incidente di percorso che vide protagoniste mia madre e quella maestra.
Andavo progressivamente dimagrendo e cadevo vittima di improvvisi attacchi febbrili, tanto che mamma, d’accordo con mio zio bidello della scuola, un giorno si mise ad ascoltare cosa succedeva nella mia classe durante le lezioni ed improvvisamente sentì la maestra urlare” Brozzi sei un deficiente, quelli come te se li dovrebbero tenere a casa invece di tenerli a riscaldare i banchi di scuola”.
Potete immaginare la reazione vivace ed accalorata di mia madre verso la maestra “unica” repressa e depressa, caddi nelle mani di suor Annarita…di bene in meglio come avrete potuto leggere ed iniziarono cosi anche i miei incubi notturni. avevo paura del buio come la maggior parte dei bambini, come oggi ho paura della luce che fa vedere troppe cose cattive e mi piace nascondermi nel buoi per tornare a sognare. Vi faccio dono di questo mio sonetto scaturito sempre da mie personali riflessioni.
ER BUIO
LA NOTTE ME PIACE PERCHE’ C’HA ER SOGNO
COME UN FRESCO PROFUMO CHE BUSSA ALLA FINESTRA
E M’ARICORDA QUELLO ANTICO DELLA GINESTRA
QUANNO ER RICORDO NE LA VITA SE FA’ BISOGNO
T’ARIVEDI UN TEMPO SCOLARO CO’ ‘NA MAESTRA
QUELLA CHE T’ENSEGNAVA L’ARTE DER MUGUGNO
LA STESSA CHE TE GONFIAVA SEMPRE ER GRUGNO
MA PURO MAMMA CHE TE PRTAVA SU LE GIOSTRA
LA NOTTE CHE ARIVA AMMANTATA NE LO SCURO
‘STA MASCARZONA CHE SPAVENTA OGNI BAMBINO
C’HA LA BONTA’ D’ARIGALA’ LI SOGNI AR CORE PURO
OGGI CHE LA LUCE ME SPAVENTA PERCHE’ FA VEDE
PUR CONSERVANNO L’ANIMO DER BAMBINO
M’ARINTANREI IN IN QUER BUIO PURO UN ATTIMO PE’ STRAVEDE
Affettuosamente Mario Brozzi