Buon tutto cari lettori, oggi pubblicheremo i vostri scritti, scusandoci se ultimamente non ci siamo attenuti alle “regole” ma da quando insieme al Dott. Brozzi abbiamo pensato di trasformare la nostra rubrica giornaliera in un libro. il tempo a nostra disposizione è divenuto sempre meno.
Siamo riusciti con gli sponsor, ad andare in stampa e “Passeggiando tra le rime” la prima raccolta di poesie e sonetti in romanesco del nostro caro dottore è ora in vendita, ma la cosa che mi sta impegnando è quella di organizzare le presentazioni con quest’ultimo perché il libro, nel caso non ne foste a conoscenza, fa parte di un progetto e il ricavato serve per l’acquisto di defibrillatori e/o presidi medici da donare alle società sportive o associazioni che ne fanno richiesta.
Da quando il libro è in vendita ne sono state vendute quasi cento copie e altrettante ordinate da un’associazione di Visso, nelle Marche, inoltre ci hanno contattato da Nerola vicino Roma per una presentazione con conseguente vendita del libro, perché proprio la loro giovane squadra di calcio non può permettersi di acquistare un defibrillatore.
Vi ricordo cari lettori, che il decreto Balduzzi che ne regolamentava l’utilizzo ampliandone l’obbligo anche alle società sportive dilettantistiche, è divenuto una legge al fine di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano attività sportive.
Così il Ministero delegato ha disposto la dotazione e l’impiego di defibrillatori semiautomatici ed altri eventuali dispositivi salvavita, ma attenti cari lettori, come al solito, esistono i cittadini di serie A e quelli di serie B, perché non tutte le società sportive dilettantistiche possono permettersene l’acquisto.
Così è nata l’idea di stampare una raccolta di poesie del Dott. Brozzi, grazie anche all’appoggio di Pietro Bardoscia, il direttore di www.informazionequotidiana.it che, entusiasta del progetto, ci ha permesso di trasformare la nostra semplice rubrica in un libro da vendere, affinchè il “Protocollo Brozzi” continui ad essere applicato.
Iniziamo con il nostro ormai poeta Ivan vita che tra l’altro ha partecipato sabato alla presentazione del libro a Latina ed ha così avuto modo di conoscerci personalmente:
Cinque fratelli
Come cinque fratelli siam cresciuti da bambini
l’unica differenza il colore dei pantaloncini.
Quanti giochi, litigi e risate,
urla, abbracci e lacrime versate.
Quanti ricordi in fondo al cuore abbiamo,
solamente noi cinque lo sappiamo.
Ma anche oggi che la vita ci ha divisi,
baratterei l’amore per riveder quei visi,
più che mai tornerei indietro in un lampo
e ancora una giornata insieme senza tempo.
Ivan Vita
Bravissimo il nostro Ivan, sta diventando un esperto di rime baciate, voglio proporvi ora il “pensierino della sera scrito da un amante della poesia, Pietro Zurlo, riferendosi ad uno dei mali peggiori del nostro secolo e che per molte famiglie è stata la rovina:
PENSIERINO DELLA SERA:
Ei tu, ragazzo…non cercarmi,
potrei farti del male.
Sfogati piangendo, urlando o parlando
con qualcuno, ma non cercarmi,
sono troppo pericolosa, potrei ucciderti.
Firmato: la droga.
Pietro Zurlo
Passiamo ad uno scritto del nostro amico Carlo Picozzi, il quale usa una delle rime più belle che esistono: l’amicizia e lo fa scrivendo una lettera e rivolgendosi ai suoi amici più cari:
Carissimi amici, alcuni mesi fa ho seminato nel vostro cuore, il seme della mia amicizia.
Abbiatene cura e rendetelo fertile, sapete basta poco, una piccola attenzione, una dolce parola di conforto, un piccolo gesto, un abbraccio, una carezza, anche un pugno se ci vuole, se dato con amore.
Ma anche la vostra presenza gioverà a me, basta anche e solo dire: ti sono vicino, ti voglio bene.
Carlo Picozzi
Non possono mancare degli scritti vernacolari naturalmente , allora andiamo a leggere quello composto da Aldo Grazzi:
ABBASCIO ‘O GRANATIELLO
‘O golfo stammatina
me pare ch’è cchiù bello.
C”o sole ca rischiara
‘o cielo azzurro e ‘o mare,
abbascio ‘o Granatiello
rispiro n’aria fina.
‘E vvarche ‘e piscature,
a ttaglio a ttaglio ‘o muolo,
c”o pesce ‘int”e spaselle.
Stasera ‘int”e tielle,
ce penzo e me cunzolo,
nun mancano ‘e fritture.
Ciéfere, calamare,
jàmmere, treglie ‘e scoglie,
alice, cecenielle,
merluzze,siccetelle,
e ‘mmocca siente ‘a voglia
‘e ‘sta ricchezza ‘e mare.
Aldo Grazzi
Come potrebbe mancare una vecchia poesia del nostro Poeta d’eccezione? oggi ho deciso di proporvi una delle prime poesie del dott Brozzi che scrisse quasi un anno fa, quando ancora non mi era venuta la fantastica idea di trafugargli democraticamente, le sue strofe per scrivere questa simpatica rubrica, divenuta ormai un libro:
Papa Francesco
Ner mentre ch’a fame fa sbatte i denti
“quelli” se spartischeno li novi presidenti.
In un Paese in viaggio verso la desolazione
andò l’indici cancelleno ogni competizione.
Vabbè, ma in quarche cosa andremo forti?
Eccome! Nell’elenco de li prossimi morti!
Si consideri che nella lista de tutti’i Stati
semo sempre noi li mejo tra i più indebbitati.
Ma intanto er Paese procede nell’adagio
driblanno come’n brillo in mezzo ar contagio
aspettanno in fila de beve er fiele giusto
quello che lo farà morì, sì ma con gusto!
N’immaggini quanto ciò provato e riprovato
ma ad ogni tentativo m’hanno mortificato
e seppur tosto e duro, testardo come’n mulo
beh Fratè, confesso: sò pure io vicino ar …
Che me trattiene? Un ramo in fior de pesco
tenuto pe la mano da n’amico novo: Francesco!
Mario Brozzi
Sicuramente vi somanderete cosa potrei proporvi di mio, dal momento che la mia vena poetica sta lasciando sempre più il posto ad articoli e rubriche, ma qualcosa in serbo per voi amici lettori l’ho lasciato e ve ne faccio dono oggi.
Si tratta della prima poesia che vidi pubblicata per caso sull’antologia dei poeti pontini che annualmente il caro Franco Borretti, giornalista, fa stampare e vende per la nostra associazione a scopo benefico. Approfitto per ringraziarlo di aver partecipato alla presentazione dellibro “Passeggiando tra le rime” In fondo curare i libri non è mai stato il mio lavoro, ma Borretti mi ha dato la carica necessaria per farlo:
Certezze
Le certezze svaniscono
nel nulla della notte.
Compagnie, allegria e
tristezza si uniscono e nella
notte svaniscono.
Ma quando le parole non bastano
più, un gesto d’amore,
dettato dal cuore, aiuta
per capire che ognuno
di noi fa parte del grande
universo della notte.
Laura Cugini
Con questo vi lascio cari amici e ringrazio ancora il direttore del quotidiano telematico che ci ospita.