La giornalista Cecilia Sala ”è stata presa in ostaggio” e deve essere ”liberata immediatamente, senza alcun tipo di ricatto o di scambio con il terrorista iraniano arrestato a Milano”, Mohammad Abedini Najafabad, del quale gli Stati Uniti chiedono l’estradizione. E’ l’appello rivolto tramite Adnkronos da Azar Karimi, portavoce dell’Associazione giovani iraniani in Italia. ”Condanniamo fermamente la presa in ostaggio di Cecilia Sala, giornalista italiana che si trova nel carcere di Evin dal 19 dicembre”, afferma Karimi.
”L’unica via per porre fine a questo scempio è adottare una politica ferma nei confronti della dittatura religiosa e terroristica al potere in Iran – ha proseguito Karimi – Il terrorismo e la presa in ostaggio delle persone sono le due leve praticate da sempre in politica estera della dittatura religiosa al potere in Iran, strumenti utilizzati per ricattare, ottenere vantaggi e liberare i suoi terroristi e criminali arrestati all’estero”.
Karimi ha quindi lamentato il fatto che ”negli ultimi 45 anni l’adozione della politica di accondiscendenza, della contrattazione o della negoziazione con il regime iraniano su queste materie lo ha reso ancora più forte e lo ha incoraggiato a continuare”. L’attivista ricorda che ”dopo le trattative vergognose che hanno portato alla liberazione del diplomatico terrorista Assadollah Assadi, condannato a 20 anni di carcere in Belgio, e alla liberazione di Hamid Nouri”, che per i crimini relativi al massacro di migliaia di detenuti nelle prigioni dell’Iran nel 1988 è stato ”condannato all’ergastolo in Svezia, la dittatura di Teheran ha preso in ostaggio sempre più cittadini europei”.
Secondo la portavoce dell’Associazione giovani iraniani in Italia, ”l’esperienza degli ultimi decenni dimostra che l’unico modo per porre fine al circolo vizioso del terrorismo, dello spionaggio, del contrabbando di tecnologia, della presa di ostaggi di cittadini occidentali in Iran e dello scambio di terroristi e criminali è agire con decisione contro questo regime”. Karimi ha quindi chiesto ”passi concreti” a partire dall”’inserire nella lista delle associazioni terroriste il Corpo dei pasdaran e il ministero dell’Intelligence, chiudere le ambasciate e le agenzie del regime dei mullah all’estero, che sono i componenti essenziali di questa politica”.
Fonte: adnkronos.com