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Chiusi gli impianti, 1402 persone messe in mobilità.

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IlvaIQ. 14/09/2013 –  Cessano così tutte le attività di “Riva acciaio”.

Un annuncio shock che arriva dalla società proprietaria dell’Ilva dopo il sequestro da 916 milioni di euro effettuato ieri dalla Guardia di Finanza in 13 delle società legate al gruppo siderurgico.

La ‘messa in libertà’ dei lavoratori in esubero riguarda vari siti produttivi che il gruppo Riva possiede in tutta Italia. Cessano tutte le attività dgli stabilimenti di Verona, Caronno Pertusella (Varese), Lesegno (Cuneo), Malegno, Sellero, Cerveno (Brescia) e Annone Brianza (Lecco) e di servizi e trasporti (Riva Energia e Muzzana Trasporti). A Taranto l’unica società interessata conta 114 dipendenti. “Tali attività non rientrano nel perimetro gestionale dell’Ilva – prosegue l’azienda – e non hanno quindi alcun legame con le vicende giudiziarie che hanno interessato lo stabilimento”.

In una nota la società siderurgica sottolinea che il provvedimento “si è reso necessario poichè il sequestro preventivo, ordinato dalla Magistratura di Taranto e notificato a Riva Acciaio lo scorso 9 settembre, sottrae all’Azienda ogni disponibilità degli impianti e determina il blocco delle attività bancarie, impedendo pertanto la normale prosecuzione operativa”. La decisione, comunicata al custode dei beni cautelari, Mario Tagarelli e illustrata alle rappresentanze sindacali dei diversi stabilimenti coinvolti, prosegue la società nella nota “si è resa purtroppo necessaria” poichè il provvedimento blocca “le attività bancarie, impedendo il normale ciclo di pagamenti aziendali”.

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