Fisco immobili – Libero Quotidiano 30 ottobre 2014 – Detassare per vent’anni gli affitti di nuovi immobili e’ a costo zero per lo Stato – Achille Colombo Clerici
A s s o e d i l i z i a
Libero Quotidiano 30 ottobre 2014
“Detassare per vent’anni gli affitti di nuovi immobili e’ a costo zero per lo Stato”
ACHILLE COLOMBO CLERICI*
La ripresa dell’economia italiana parte dalla ripresa del mercato immobiliare.
Certezza nella tenuta dei valori immobiliari significa sicurezza nel mantenimento del risparmio: significa incentivo ai consumi, significa crescita economica.
La crescita economica dipende dunque, in virtu’ del sillogismo aristotelico, dalla ripresa del mercato immobiliare.
Come puo’ infatti il risparmiatore italiano spendere a cuor leggero nei consumi, quando vede il proprio risparmio investito nel mattone svanirgli nelle mani ?
E come possono gli imprenditori usare la riserva del risparmio immobiliare per sopperire alle nesessita’ indotte dalla crisi, e continuare a mantenere con cio’ i posti di lavoro, quando tale risparmio diviene sempre piu’ difficilmente liquidabile ?
Risulta dunque di giorno in giorno sempre piu’ necessaria un’azione a sostegno del mercato immobiliare, per evitare il progressivo crollo dei prezzi degli immobili, attraverso un’adeguata incentivazione degli investimenti.
C’e’ da chiedersi a questo punto cosa faccia il Governo a tal proposito.
Gli investimenti pubblici in edilizia riguardano quasi esclusivamente grandi infrastrutture e grandi appalti, verso cui si rivolgono le imprese costruttrici di maggiori dimensioni. Nessun effetto sul mercato.
I costruttori, per parte loro, sviluppano una sempre maggiore attivita’ all’estero facendo registrare un fatturato di 9,5 miliardi nel 2013: con incremento di attivita’ rispetto all’anno precedente dell’8,6 % e sostanzialmente triplicando il volume in nove anni. Una quota, quella estera, che passa dal 30 % al 60 % del volume d’affari complessivo del settore.
In Italia, sul versante privato non si fa nulla. Esiste una societa’ “parapubblica”, facente capo alla cassa Depositi e Prestiti ed alla Banca d’Italia, che e’ preposta agli investimenti strategici.
Essa si occupa di tutti i settori produttivi, tranne che di investimenti edilizi.
Il Governo, da parte sua, pensa di risolvere il problema favorendo fiscalmente gli investimenti di alcuni soggetti, che purtroppo intervengono nel mercato a livello di nicchia.
Parliamo dei fondi immobiliari e delle SIIQ, la cui quota di mercato e’ complessivamente rappresentata da circa una cinquantina di miliardi di investimenti a fronte di un valore complessivo immobiliare da “presidiare” che, tenuto conto degli immobili abitativi e di quelli commerciali, ascendeva, prima della crisi, a quasi 10 mila miliardi e che ora varrebbe comunque “teoricamente” attorno agli 8 mila miliardi.
Parliamo anche dell’incentivazione della locazione abitativa a canoni concordati, che non ha alcuna sostanziale valenza ai fini dell’incremento degli investimenti edilizi.
Per il sostegno del mercato immobiliare occorrerebbero invece misure fiscali volte a produrre risposte di sistema. Che siano in grado cioe’ di mobilitare gli investimenti di milioni e milioni di risparmiatori e non solo quelli dei 170 operatori privilegiati che dicevamo.
Una misura fiscale di tal genere potrebbe essere l’esenzione ventennale per le imposte sui redditi relativi alle locazioni di immobili nuovi o integralmente rinnovati.
Si tratterebbe di una misura a costo zero per l’erario, in quanto non implica problemi di “copertura finanziaria”, non comportando un taglio di imposte esistenti. Essa potrebbe produrre viceversa un nuovo gettito fiscale ( IUC alias Imu, tasi, tasi ).
E permetterebbe anzitutto di smaltire l’enorme stock, in mano ai costruttori, di immobili invenduti che oggi per legge non pagano la tari e che rischiano di finire a non pagare neppure l’Imu per ragioni di insolvenza.
L’ immissione di alloggi nel mercato della locazione produrrebbe senz’ altro anche un benefico effetto equilibratore.