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Commercio estero con i paesi extra Ue

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commercioIQ. 24/10/2013 – A settembre 2013, rispetto al mese precedente, entrambi i flussi commerciali presentano un incremento, più marcato per le esportazioni (+1,2%) che per le importazioni (+0,4%).

La crescita congiunturale dell’export è da ascrivere soprattutto all’energia (+8,3%) e ai beni strumentali (+3,7%); i beni intermedi crescono dello 0,6%, mentre i beni di consumo registrano una flessione (-2,7%). Dal lato dell’import la crescita congiunturale riguarda tutti i raggruppamenti principali di beni, a esclusione dei beni strumentali (-10,8%).

Nell’ultimo trimestre la flessione congiunturale delle esportazioni (-1,8%) risente soprattutto del calo dei prodotti intermedi (-4,6%) e dei beni strumentali (-1,7%); crescono invece l’energia (+5,1%) e i beni di consumo durevoli (+1,4%). Nello stesso periodo, l’incremento congiunturale delle importazioni (+2,1%) è esteso a tutti i principali comparti ed è superiore alla media per i beni strumentali (+10,5%) e i beni di consumo durevoli (+4,6%).

Rispetto allo stesso mese del 2012, a settembre 2013 le esportazioni registrano un contenuto aumento (+1,0%) mentre le importazioni flettono in misura consistente (-5,7%). Per l’intero periodo (gennaio-settembre 2013) la crescita tendenziale delle esportazioni si conferma positiva (+2,1%) e interessa tutti i principali raggruppamenti di beni, salvo l’energia (-14,5%) e i prodotti intermedi (-2,6%). Nello stesso periodo le importazioni registrano una flessione (-10,1%), particolarmente forte per l’energia (-19,8%).

A settembre 2013, il surplus commerciale con i paesi extra Ue è pari a +318 milioni di euro, a fronte di un disavanzo di 633 milioni dello stesso mese del 2012. Al netto dell’energia, il saldo commerciale si riduce da +4,5 miliardi di settembre 2012 a +4,1 miliardi di settembre 2013. Nei primi nove mesi del 2013 il surplus è pari a +11,4 miliardi.

I mercati più dinamici all’export sono: Cina (+18,6%), MERCOSUR (+16,9%), Russia (+13,1%), OPEC (+10,9%), Turchia (+10,5%) e paesi EDA (+6,3%). La diminuzione tendenziale delle importazioni è particolarmente rilevante dai paesi OPEC (-33,2%) e dalla Russia (-15,5%).

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