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Commissione Ue, von der Leyen rieletta presidente con 401 sì. Fratelli d’Italia vota contro.

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giovedì, Novembre 21, 2024

Ursula von der Leyen rieletta presidente della Commissione Ue con 401 voti a favore 284 contrari, 15 astensioni e 7 schede nulle. Questo l’esito delle votazioni di oggi a Strasburgo. Lo ha annunciato la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola. La maggioranza necessaria era di 360 voti, perché un eurodeputato spagnolo Toni Comin, indipendentista catalano, non si è insediato per problemi giuridici in Spagna, sicché i componenti dell’Aula sono 719, non 720. Hanno votato 707 eurodeputati.

“Congratulazioni a Ursula von der Leyen! Fieri del grande lavoro di squadra del Ppe per sostenere la tua conferma alla guida della Commissione europea. Conta sempre su Forza Italia per costruire un’Europa più competitiva, più sicura e portatrice di pace”, il messaggio su X del ministro degli Esteri, vicepresidente del consiglio dei ministri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, dopo il voto.

Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha espresso in un post su X le sue ”congratulazioni per la tua rielezione, Ursula von der Leyen”, parlando di ”un chiaro segnale della nostra capacità di agire nell’Unione Europea, soprattutto in tempi difficili”. Scholz ha aggiunto che ”gli europei si aspettano che facciamo progredire l’Europa. Facciamolo!”.

”Congratulazioni per la tua riconferma, cara Ursula. I tempi sono difficili, ma con il tuo coraggio e la tua determinazione, sono certa che farai un ottimo lavoro. Lo faremo, insieme”, le parole del premier polacco Donald Tusk sul social.

E dalla Spagna si congratula con la “cara Ursula von der Leyen” anche il premier Pedro Sánchez: “Continueremo a lavorare insieme per promuovere un’Unione Europea più prospera, sostenibile e socialmente giusta”. Scrive in un post su X. “La Spagna – aggiunge – continuerà a essere un partner leale e costruttivo per portare avanti la costruzione di un’Europa più forte”.

”Le mie congratulazioni alla mia amica Ursula von der Leyen per il suo secondo mandato alla guida della Commissione Europea. La partnership strategica della Nato con la Ue contribuisce a rafforzare la sicurezza in Europa e oltre”, la dichiarazione del Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg su X.

Congratulazioni a Ursula von der Leyen sono state espresse anche dal premier britannico Keir Starmer. ”Non vedo l’ora di lavorare a stretto contatto con te per ridefinire le relazioni tra il Regno Unito e l’Unione Europea”, ha aggiunto.

FdI ha votato contro

Fratelli d’Italia ha votato contro la rielezione della presidente uscente. A confermarlo è stato il copresidente dell’Ecr ed eurodeputato FdI Nicola Procaccini dopo il voto: “Abbiamo votato contro von der Leyen, restiamo quelli che siamo”, ha detto. A riferire il probabile voto contrario del partito di Meloni, erano state in precedenza fonti dell’Ecr.

La “libertà di voto” sulla rielezione di Ursula von der Leyen che l’Ecr garantisce ai suoi eurodeputati vale “all’interno del gruppo”, non delle delegazioni nazionali. Gli eurodeputati di Fdi voteranno “compatti, spiegava in tarda mattinata Procaccini, al termine di una riunione degli eurodeputati di Fratelli d’Italia a Strasburgo, tenuta segreta. Gli altri eurodeputati interrogati avevano osservato la consegna del silenzio mentre si avviavano verso l’Aula. I Verdi avevano invece annunciato ufficialmente il voto a favore.

Voto contrario anche dalla Lega per cui “la conferma di Ursula Von der Leyen è una brutta notizia per i cittadini europei e per gli italiani in particolare, soprattutto per il pericoloso sostegno di sinistre ed eco-fanatici. Tradito il voto di milioni di elettori che chiedevano il cambiamento e che ora subiranno le scelte scellerate degli estremisti verdi”, si legge in una nota.

Decisivo l’appoggio dei Verdi

Decisivo è invece risultato l’appoggio dei Verdi: la maggioranza era di 360, von der Leyen ha preso 401 voti. Il voto è segreto, ma i Verdi hanno dichiarato pubblicamente il loro voto a favore. Assumendo che l’abbiano votata 48 Verdi (i 5 francesi potrebbero non averla appoggiata, poiché erano la delegazione più dubbiosa), senza i voti degli ecologisti von der Leyen non sarebbe stata rieletta, perché avrebbe avuto 353 voti, sette in meno del necessario.

La linea von der Leyen: tra Green Deal e confini più sicuri

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ha ribadito intanto nelle linee guida pubblicate stamani che nominerà “un commissario le cui responsabilità includeranno le abitazioni” e che proporrà “una prima proposta europea in assoluto per un piano per alloggi a prezzi accessibili”.

Nell’Ue “dobbiamo garantire che le decisioni vengano prese oggi non danneggino le generazioni future e che vi sia una maggiore solidarietà e coinvolgimento tra persone diverse età. Per guidare questo lavoro, nominerò un commissario le cui responsabilità comprenderanno la garanzia dell’equità intergenerazionale“, dice ancora la presidente nel documento di una trentina di pagine pubblicate questa mattina.

La presidente della Commissione Ue trova inoltre un equilibrio semantico sul Green Deal potenzialmente in grado di renderlo meno inviso ad una parte della destra. La parola Green Deal ricorre quattro volte nelle 30 pagine che delineano il suo programma; altrettante volte ricorre la locuzione Clean Industrial Deal, la traduzione pratica, la ‘messa a terra’ del Green Deal, che trasformerà il sistema produttivo dell’Ue. “Dobbiamo mantenere la rotta sugli obiettivi delineati nel Green Deal”, dice, per poi aggiungere che “abbiamo bisogno di un nuovo accordo per l’industria pulita per avere industrie competitive e posti di lavoro di qualità nei primi cento giorni del mio mandato”.

Nell’Ue “abbiamo bisogno di rendere i nostri confini sempre più sicuri e fluidi. Le persone vogliono sentirsi al sicuro, senza aspettare troppo a lungo. Renderemo l’Ue la più avanzata destinazione di viaggio nel mondo, con una gestione funzionale completamente digitale dei confini europei”, sottolinea ancora la presidente.

“Tuttavia – continua – dobbiamo anche rendere i nostri confini più sicuri, per prevenire gli attraversamenti irregolari e per proteggere l’Ue contro l’aumento delle minacce ibride e di altro tipo alla sicurezza”.

Von der Leyen menziona i vaccini anti Covid solo una voltaquasi di sfuggita, nelle trenta pagine delle linee guida. “Negli ultimi cinque anni – scrive – l’Europa ha dimostrato cosa può ottenere quando agiamo insieme, quando è veloce e sfrutta le proprie dimensioni e la propria potenza, come abbiamo fatto fornendo vaccini ad ogni Stato membro contemporaneamente”.

Ieri il Tribunale Ue ha stabilito, in due sentenze, che la Commissione ha ecceduto negli omissis con cui ha coperto i contratti siglati con le case farmaceutiche nel 2020-21. L’esecutivo Ue è stato condannato in entrambi i casi a pagare le spese processuali.

Il discorso a Strasburgo: la promessa sui migranti, l’attacco a Orban

L’obiettivo di ridurre le emissioni climalteranti del 90% entro il 2040 “sarà incluso nella legge europea sul clima” per dare certezze alle imprese, che devono effettuare investimenti per decarbonizzare le proprie attività, ha annunciato quindi la presidente parlando nella plenaria a Strasburgo.

La Commissione Europea “proporrà un’Unione dei risparmi e degli investimenti, inclusi i mercati bancari e dei capitali”, come proposto dal rapporto sulla competitività dell’Ue scritto da Enrico Letta, spiega ancora.

Von der Leyen passa quindi dall’inglese al francese nel suo discorso nella plenaria per sottolineare che “serve un’Unione della difesa“. La Francia non ha mai fatto mistero di essere molto interessata ad avere il commissario alla Difesa più volte annunciato dalla presidente. Il discorso dovrebbe essere pronunciato come d’uso in tre lingue: inglese, francese e tedesco.

Se sarà rieletta, promette, nel suo prossimo mandato Ursula von der Leyen proporrà di “triplicare il numero delle guardie europee di frontiera e costiere, a 30mila”.

Von der Leyen critica quindi la visita del primo ministro ungherese Viktor Orban, presidente di turno del Consiglio Ue, a Mosca. “Non era una missione di pace – dice tra gli applausi al Parlamento Europeo a Strasburgo – non era nient’altro che una missione di appeasement”.

La politica dell’appeasement fu praticata a lungo da Gran Bretagna e Francia negli anni 30 del Novecento, nel tentativo di placare l’espansionismo della Germania di Adolf Hitler con concessioni territoriali.

Nell’Ue, continua, “abbiamo bisogno di un’agenda di riforme ambiziose, per garantire il corretto funzionamento di un’Unione più grande, per affrontare le sfide geopolitiche e migliorare la legittimità democratica, in particolare attraverso la partecipazione dei cittadini. Credo che sia necessario modificare i trattati laddove sia necessario per migliorare la nostra Unione”.

Sul fronte Medio Oriente, “voglio essere chiara: il massacro a Gaza deve finire adesso. Troppi bambini, donne e civili hanno perso la vita a causa della risposta al brutale terrore di Hamas. La gente di Gaza non può più sopportarlo. L’umanità non può sopportarlo. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco immediato e duraturo. Abbiamo bisogno del rilascio degli ostaggi israeliani. E dobbiamo prepararci il giorno dopo. L’Europa deve fare la sua parte”, le parole in Aula.

La von der Leyen II sarà una “Commissione per gli investimenti”, promette la presidente ricandidata. “Per liberare gli investimenti privati – aggiunge – abbiamo bisogno anche di finanziamenti pubblici. Sì, abbiamo le risorse di NextGenerationEU e il bilancio attuale. Ma tutto questo finirà nei prossimi anni, mentre le nostre esigenze di investimento no. Abbiamo bisogno di maggiore capacità di investimento. Il nostro nuovo bilancio sarà rinforzato. Deve essere più focalizzato sulle politiche, più semplice per gli Stati membri e con maggiore impatto. Dobbiamo usare il suo potere per sfruttare più finanziamenti pubblici e privati. E proporrò un nuovo Fondo per la competitività. Si concentrerà sui progetti europei comuni e transfrontalieri, che daranno impulso a competitività e innovazione, in particolare per sostenere il Clean Industrial Deal. Ci assicurerà di sviluppare la tecnologia strategica e che la produrremo qui, in Europa. Quindi, dall’intelligenza artificiale alla tecnologia pulita, il futuro del nostro la prosperità deve essere realizzata in Europa”.

Nelle repliche agli interventi dei capigruppo a Strasburgo, la presidente ha ringraziato l’Aula per il “dibattito animato”, che “dimostra che la nostra democrazia europea non manca di vitalità”.

Poco prima, l’eurodeputata polacca di Konfederacija, Ewa Zajaczkowska-Hernik, dell’Europa delle Nazioni Sovrane, aveva tuonato contro il Green Deal, prodotto a suo dire di “un’ideologia malata di sinistra”. L’eurodeputata parlando ha stracciato dei fogli, per meglio esprimere la sua valutazione del Green Deal. I commessi ne hanno raccolto i brandelli.

Ancora prima, un’eurodeputata rumena di Sos, un partito di estrema destra che è riuscito a rimanere fuori da tutti e tre i gruppi della destra, è stata espulsa dalla presidente Roberta Metsola, dopo aver interrotto il dibattito urlando per tre volte.

Fonte: ADNKRONOS.COM

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