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COMPRARE UN QUADRO: PER EMOZIONE, PIACERE DEL POSSESSO O SPECULAZIONE?

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Arte e Collezionismo — Negri-Clementi Studio Legale Associato e N-C Art Advisory ciclo di incontri “Dialoghi intorno al collezionismo privato di opere d’arte” — IEA informa

Ciclo di incontri sul collezionismo di opere d’arte organizzato da Negri-Clementi

COMPRARE UN QUADRO: PER EMOZIONE, PIACERE DEL POSSESSO O SPECULAZIONE?
Benito Sicchiero

Non gode di buona salute il mercato italiano dell’arte, anche se l’Italia possiede uno stock di beni artistici incomparabile a livello internazionale: nel fatturato mondiale delle aste registriamo uno striminzito 1%.  E se è vero che un diffuso collezionismo privato è l’indispensabile supporto alla filiera dell’arte, è altrettanto vero che il settore – proprio perché minuscolo – è facilmente controllabile.

Ben vengano quindi iniziative come quella di Negri-Clementi Studio Legale Associato e N-C Art Advisory che con il ciclo di incontri “Dialoghi intorno al collezionismo privato di opere d’arte” (sei eventi da aprile ad ottobre 2015) si propone di mettere a confronto  “persone di varia estrazione professionale e di varia opinione politica e cultura scientifica, ma tutte di riconosciuto e serio pensiero, per raccogliere e dibattere opinioni”. Come afferma Gianfranco Negri-Clementi che di professione fa l’avvocato d’affari (ha fondato lo studio Nctm, circa 230 professionisti in Europa ed Asia, clienti da Falck a Riva prima di ritirarsi in uno splendido studio-boutique in via Bigli, nel cuore del Quadrilatero milanese): ma anche straordinario collezionista di arte contemporanea e punto di riferimento internazionale nell’arte di conoscere l’arte.

Il primo incontro si è svolto nella saletta-salotto di via Bigli, parterre di alto livello con alcuni dei nomi noti della città: imprenditori, manager, galleristi, professionisti, docenti. Tema, “La componente emotiva nel collezionismo privato di opere d’arte”. Ad avviare il dibattito l’artista Giuseppe Maraniello, innumerevoli le sue mostre ed opere in Italia e all’estero, il prof. Francesco Tedeschi, docente in Cattolica di Storia dell’arte contemporanea e il prof. Stefano Pizzi, docente dell’Accademia di Brera.

Cosa spinge il collezionista ad acquistare un’opera? L’emozione che gli procura l’ammirarla, il piacere di possederla, il calcolo speculativo su quanto potrà guadagnarci rivendendola? Come si vede, le motivazioni sono le più diverse (e talvolta si fondono). Si va dall’amante dell’arte con moglie contraria che aveva ricavato un doppiofondo nell’armadio per nascondere alla consorte i quadri acquistati, allo speculatore che  valuta l’acquisto  esclusivamente come investimento.

Anche il collezionismo risente inevitabilmente dei cambiamenti sociali. Fino agli anni ’50 era costituito da poche persone colte, raffinate. Con il boom economico si fece prepotentemente strada la componente speculativa favorita da mercanti d’arte che spesso approfittavano dell’ignoranza dei clienti; poi si è affermato il fenomeno-feticcio, avere quell’opera che magari non piace, di cui non si capisce niente, ma che rappresenta uno status-symbol. Il fenomeno di massa – relativa – non ha eliminato i collezionisti colti e raffinati, ma li ha certo ridotti a minoranza. Come è successo per pittori e scultori. Si calcola che negli anni ’60 operassero in Italia circa 3.000 artisti, negli anni ’80 nascevano 3.000 artisti ogni anno. Evidentemente non sempre i migliori sono riusciti ad affermarsi.

Oggi la situazione del collezionismo – come abbiamo detto all’inizio – è di crisi all’interno della crisi più generale. Per dare un po’ di ossigeno al settore occorrerebbe una politica di sostegno. Si incentivano e si agevolano fiscalmente le vendite di autovetture, di mobili, di elettrodomestici, l’energia e l’edilizia: per la domanda culturale, niente. La diffusione del collezionismo privato è invece lo strumento più importante per sostenere l’intera filiera dell’arte.

I temi dei prossimi incontri: Diritto di seguito e mercato primario: la fuga dei cervelli? (maggio); Il collezionismo delle immagini (giugno); I mercati dell’arte contemporanea (luglio); Videoarte, cinema e collezionismo (settembre); Il collezionismo delle opere del design d’autore (ottobre).

Il presidente di IEA Achille Colombo Clerici con Alberico Barbiano di Belgiojoso
Il presidente di IEA Achille Colombo Clerici con Alberico Barbiano di Belgiojoso

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