Il Senato ha votato la fiducia a Conte con 156 voti, una maggioranza stretta (si parla infatti di “governo di minoranza” che ha avuto illustri precedenti nella storia della Repubblica) che permette di andare avanti ma impone passi successivi. Ed è una strada tutta in salita. Dopo le 13 Conte ha convocato un vertice di maggioranza, terminato poco dopo le 16. L’obiettivo, dopo tre ore di videoconferenza: andare avanti con il percorso di rafforzamento della maggioranza e di scrittura del nuovo patto di legislatura. Alle 18.30, poi, il premier salirà al Colle, dove potrà comunicare la volontà di rafforzare la maggioranza con la costituzione di un nuovo gruppo centrista al Senato. Avrà una manciata di giorni per mettere in piedi l’operazione. Intanto, torna a farsi sentire il leader di Iv, Matteo Renzi, all’indomani del voto di fiducia a Conte a Palazzo Madama. “Il Governo Conte – perdendo Teresa, Elena e Ivan – ha perso anche la maggioranza assoluta al Senato. Chi conosce la politica sa cosa questo significa nell’attività parlamentare e nella credibilità istituzionale. Dopo il Conte 1, dopo il Conte Bis ora siamo al Conte dimezzato”, commenta sulla sua Enews.
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti, invece, sottolinea su Twitter che con il voto di ieri “è stato evitato un salto nel buio. Ora dobbiamo ritornare a occuparci dei problemi degli italiani. Affrontare le emergenze, gestire il piano vaccinale, portare avanti il #RecoveryPlan e l’agenda delle cose da fare. Gli italiani non devono essere lasciati soli”. Nel dibattito interviene anche il segretario della Cgil Maurizio Landini: “Costruttori vanno cercati nel Paese, Conte ci convochi sul Recovery fund”. Il dirigente dem Goffredo Bettini avverte: “Bisogna allargare la maggioranza o elezioni, il Pd non le teme”. E sottolinea che “la rottura con Renzi è stata troppo profonda”. Intanto il partito di Zingaretti annulla una riunione con i vertici del partito prevista per le 16.30.
Dall’Ue arriva un sospiro di sollievo dopo il voto di fiducia: “C’è una crisi mondiale, serve stabilità”, dice Ursula von der Leyen, ma il centrodestra serra le fila affermando che il premier non ha una maggioranza solida e si dice pronto a rivolgersi al Quirinale per chiedere elezioni.