In Italia si ravvisa “una sostanziale debolezza degli interventi per il contrasto alla disinformazione e alle diverse forme di ingerenza.
Un chiaro deficit e ritardo del nostro Paese rispetto ad impegni, strumenti, strategie e misure che da diverso tempo sono già operativi tanto nel contesto internazionale”.
E’ uno dei punti sottolineato dal Copasir nella relazione al Parlamento, approvata oggi, come riferisce il presidente del Comitato Adolfo Urso, sollecitando “un maggiore impegno del nostro Paese – di tutti i soggetti e le autorità a vario titolo coinvolte – in questo campo anche non escludendo possibili interventi” legislativi e normativi.
La Relazione è in tutto composta da 12 capitoli che riguardano i principali dossier affrontati dal Comitato: la sicurezza nazionale nel settore economico, la sfida dei sistemi autoritari alle democrazie occidentali, l’avanguardia della guerra ibrida: la macchina di disinformazione, la propaganda, il condizionamento e le ingerenze straniere, la guerra della Russia in Ucraina e la sfida della Cina all’Occidente. Il Mediterraneo allargato priorità nazionale, i nuovi domini bellici: cyberspazio e aerospazio, la governance della sicurezza, l’azione di controllo messa in campo dal Comitato e infine l’ultimo capitolo con le indicazioni al Parlamento. (ANSA).