Le misure assunte dalla Pubblica amministrazione contro la corruzione sono ancora più formali che sostanziali, mentre occorre dare più poteri all’authority per combattere un fenomeno diffuso, soprattutto tra gli enti locali, ha detto oggi il presidente dell’Anac Raffaele Cantone.
Nella sua prima relazione al Parlamento, il magistrato ha ammesso che, a un anno dalla nascita dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, il quadro generale resta “caratterizzato dalla diffusione della corruzione in vasti settori della pubblica amministrazione e dalla cattiva gestione delle risorse pubbliche”.
Ha anche detto che i piani triennali per la prevenzione della corruzione elaborati dal 90% delle amministrazioni pubbliche sembrano più un adempimento “meramente formale” per adeguarsi alla legge che la prova di un impegno concreto: “Infatti, a fronte del generale adempimento da parte delle amministrazioni, la qualità dei documenti in termini di metodo, sostenibilità ed efficacia appare sostanzialmente insufficiente”.