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Covid, nel 2020 causa pandemia nel mondo persi 1 miliardo di euro di diritti d’autore.

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venerdì, Novembre 22, 2024

Nel 2020 a causa della pandemia la raccolta mondiale di royalty per i creatori di opere musicali, audiovisive, delle arti visive, del teatro e della letteratura ha subìto un calo del 9,9%, con ingenti perdite di oltre 1 miliardo di euro.

Questa la rilevazione dell’ultimo Global Collections Report di CISAC – Confederazione Internazionale delle Società d’Autori e Compositori, pubblicato oggi e diffuso dalla Siae.

Gli incassi totali sono scesi a 9,32 miliardi di euro, effetto diretto delle misure di isolamento che hanno di fatto dimezzato le entrate per esibizioni dal vivo e pubblica esecuzione a livello globale. Le perdite, comunque, sono state in parte attenuate da un considerevole incremento delle royalty del digitale, con il consumo di streaming audio e video e una importante attività di rilascio di licenze da parte di molte Società di tutto il mondo aderenti a CISAC. Nello specifico le esecuzioni pubbliche e dal vivo sono diminuite del 45% attestandosi a 1,6 miliardi di euro, con un decremento degli incassi per i concerti dal vivo stimato al 55%; le riscossioni digitali sono invece aumentate del 16,6% e sono pari a 2,4 miliardi di euro; l’emittenza radiotelevisiva, la fonte di maggiore incasso per i creatori, è diminuita del 4,3% scendendo a 3,7 miliardi di euro; gli incassi per l’utilizzo di opere musicali, che rappresentano l’88% del totale, sono diminuiti del 10,7% arrivando a 8,19 miliardi di euro. La crisi determinata dal Covid, secondo quanto affermato dal Direttore generale della Siae Gaetano Blandini,“è stata la peggiore mai vissuta dal settore dello spettacolo ed è una ferita che si rimarginerà con grandissima fatica. I mancati incassi della nostra Società sono lo specchio di altrettanti mancati incassi per gli autori, gli editori, gli interpreti e tutti coloro che producono cultura, spettacolo e intrattenimento nel nostro Paese”, per poi aggiungere che per attivare una vera ripartenza serve “una visione sistemica e un’idea di sviluppo condivisa, con un’attenzione particolare ai lavoratori creativi e alle loro specifiche esigenze riconoscendo, misurando e sostenendo lo sforzo imprenditoriale in questo settore così importante per l’Italia”.

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