Il legale del presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta annuncia che il governatore chiederà 10 milioni di risarcimento al settimanale L’Espresso per la pubblicazione di una controversa intercettazione telefonica.
Lo ha annunciato Vincenzo Lo Re, avvocato di Crocetta, nel corso di una conferenza stampa a Palermo.
“A proposito della telefonata che non esiste si mette sullo stesso piano la dichiarazione del procuratore della Repubblica di Palermo e di tale Luigi Vicinanza, direttore dell’Espresso”, ha detto il legale che ha poi proseguito: “Dopo la smentita della procura abbiamo deciso di procedere con un’azione civile risarcitoria chiedendo 10 milioni di euro a L’Espresso, ai due giornalisti che hanno redatto articolo e al direttore per omesso controllo”.
Secondo un articolo della rivista pubblicato la settimana scorsa, Matteo Tutino, primario dell’ospedale palermitano Villa Sofia nonché amico e medico di Crocetta, avrebbe detto in una conversazione col governatore che Lucia Borsellino, figlia del magistrato Paolo Borsellino ucciso nel 1992 dalla mafia ed ex assessore della giunta Crocetta, “va fatta fuori. Come suo padre”.
Secondo il settimanale Crocetta non avrebbe replicato a tali frasi.
La procura di Palermo ha smentito che le frasi riportate dal settimanale siano contenute in un fascicolo d’inchiesta o che siano state registrate durante intercettazioni. L’Espresso però ha insistito: l’intercettazione risulterebbe nei “fascicoli secretati” dell’inchiesta.
Sulla vicenda è scoppiato un caso politico che sta mettendo in crisi la giunta siciliana.