Grazie all’intelligenza artificiale combinata con tecniche di imaging ad altissima risoluzione, è possibile rivelare i primi segni di una ventina fra le principali e più diffuse malattie croniche e degenerative della retina e determinare l’età biologica di una persona. Sono le nuove frontiere dell’oculomica, un nuovo campo di ricerca nato grazie ai progressi delle tecniche di imaging, che analizza l’occhio come “specchio” della salute dell’intero organismo.
Se ne è parlato in occasione del 12esimo Congresso Internazionale FLORetina ICOOR, a Firenze, conclusosi ieri e che ha riunito i massimi esperti internazionali di patologie retiniche, provenienti da 64 Paesi al mondo. “Dall’analisi della retina, l’intelligenza artificiale può già individuare, come uno specialista esperto, retinopatia diabetica, degenerazione maculare e retinopatia del prematuro. Ma la retina e il nervo ottico sono estensioni del cervello e, a differenza di qualsiasi altra parte del corpo umano, offrono un’opportunità unica per la visualizzazione diretta, in vivo e non invasiva, dei sistemi neurosensoriale e microvascolare – spiega Stanislao Rizzo, presidente di FLORetina ICOOR, direttore del Dipartimento di Oculistica del Policlinico A. Gemelli IRCCS e ordinario di Oculistica presso l’Università Cattolica di Roma. Uno studio pionieristico pubblicato su Nature Biomedical Engineering, ha dimostrato infatti per esempio come le tecniche di deep learning possano analizzare immagini retiniche per prevedere con precisione i fattori di rischio cardiovascolare. “Dalle immagini del fondo oculare gli algoritmi basati sull’IA, in particolare quelli che utilizzano il deep learning si sono dimostrati capaci di prevedere il rischio di eventi cardiovascolari maggiori, come infarto e ictus, e di fattori di rischio correlati, come la presenza di ipertensione arteriosa e aterosclerosi”, conclude.
Fonte: ansa.it