A 780 metri negli abissi del Canale di Otranto è stato recuperato il carico di una nave corinzia del VII secolo A.C. Il relitto è stato identificato nel 2018 nell’ambito dei lavori portati avanti per la realizzazione del metadonodotto che porta in Italia il gaso azero. Il recupero delle stoviglie del relitto è stato finanziato con gli stessi investimenti elargiti per il gasdotto grazie alla legge sull’archeologia preventiva. I relitti sono stati documentati con video subacquei e fotografie grazie all’ opera degli archeologi. Grazie ad un sottomarino guidato via cavo e ad una speciale pompa aspirante, 22 dei 220 oggetti sono stati già riportati in superficie. Gli esperti in laboratorio hanno accertato che i vasi e le coppe recuperate appartenevano ad un epoca più antica rispetto a quella inizialmente pensata e documentano in maniera inedita quanto sia stato strutturato e importante il commercio tra la Magna Grecia e Corinto anche in quel periodo. Il ministro Franceschini, felice per la scoperta, fa sapere di voler adoperarsi per riportare in superficie tutti gli oggetti rivenuti rimasti in fondo al mare e commenta “ Si tratta di di una grande scoperta che dimostra la necessità di tornare a investire sull’archeologia subacquea”.
venerdì, Novembre 22, 2024