Abbiamo intervistato Stefano Lecca esperto di consulenza aziendale e di comunicazione, coautore insieme ad Enrico Vidale del libro “La volontà di Comunicare. Viaggio nei messaggi del dono e del volontariato” (Edizioni Etabeta, 2023) a margine della prima presentazione presso la Fondazione della Banca degli Occhi del Veneto ONLUS a Venezia la scorsa settimana alla quale IQ ha partecipato come Media Partner. Dal ricco ed articolato Cv di Lecca spiccano molteplici competenze, profili professionali e passioni, oltre a quella della Comunicazione a 360 gradi, come il volontariato, l’impegno civico e lo sport, che abbiamo cercato di evidenziare in questa intervista..
D. Mi farebbe piacere, per i lettori di IQ, partire dal tuo impegno per la promozione dello sport. Potresti raccontare come nasce e si sviluppa la tua passione per lo sport? quando hai iniziato a fare l’arbitro? e brevemente di che cosa ti occupi come dirigente nazionale dell’AIA FIGC?
Sono felice di condividere la mia passione per lo sport e il mio coinvolgimento nell’arbitraggio con i lettori di IQ, con l’occasione ringrazio la Direzione e la Redazione sia per questa intervista, sia per la preziosa partnership mediatica per il lancio e la presentazione del mio libro. La mia passione per lo sport, in particolare per il calcio, è nata fin da quando ero bambino. Ho iniziato a giocare nelle giovanili e in dieci anni ho vissuto molti momenti emozionanti sul campo. Tuttavia, ho scoperto che il mio amore per il calcio poteva trovare una diversa espressione quando ho frequentato il corso per diventare arbitro nel lontano 1981. Da allora, sono passati ben 42 anni, e sono grato di aver avuto l’opportunità di contribuire al mondo dello sport in questa veste.
Attualmente, ho l’onore di ricoprire il ruolo di Componente del Servizio Istruttivo Nazionale presso l’AIA-FIGC. Questa posizione comporta la responsabilità di verificare l’attività amministrativa e contabile delle sezioni arbitrali su tutto il territorio nazionale. È un compito che richiede dedizione e impegno, ma sono orgoglioso di contribuire al buon funzionamento dell’associazione italiana arbitri.
In definitiva, la mia passione per il calcio e l’arbitraggio è profonda e radicata, e ho avuto la fortuna di poterla coltivare per oltre cinque decenni. Spero che la mia esperienza possa ispirare altri a seguire la loro passione nello sport e contribuire alla sua crescita e promozione.
D. Tornando alla tua esperienza nel campo della comunicazione come sintetizzeresti questa esperienza in svariati ambiti tra loro interconnessi quali consulenza ed impegno editoriale (espresso con la pubblicazione di vari libri prima di quello sul volontariato) e quale consiglio daresti ad un giovane che vuole intraprendere questo percorso professionale?
La mia esperienza in questo campo è stata estremamente ricca e interconnessa. Ho sempre creduto che la comunicazione sia al centro di tutto ciò che facciamo e che influenza profondamente la nostra vita quotidiana. Questa convinzione ha guidato il mio percorso professionale in diversi ambiti, tra cui la consulenza e l’impegno editoriale, con la pubblicazione di vari libri, tra cui quello sul volontariato.
La mia formazione universitaria in comunicazione mi ha fornito una solida base teorica, ma è stata l’applicazione pratica di queste conoscenze in vari contesti che ha davvero arricchito la mia esperienza. Ho fornito consulenza a organizzazioni in diversi settori, aiutandole a migliorare le loro strategie di comunicazione e a raggiungere i loro obiettivi.
Pubblicare libri è stata un’altra sfida affascinante, poiché mi ha permesso di approfondire temi specifici legati alla comunicazione e di condividerli con un pubblico più ampio. Il mio libro sul volontariato, ad esempio, ha rappresentato un modo per diffondere informazioni e consapevolezza su un argomento che considero molto importante.
Il consiglio che darei a un giovane che vuole intraprendere un percorso professionale nella comunicazione è di avere una fame insaziabile di conoscenza. La comunicazione è un campo in continua evoluzione, e la capacità di rimanere aggiornati sulle ultime tendenze e tecnologie è fondamentale. Inoltre, imparare a comunicare in modo efficace e trasmettere le proprie competenze agli altri è essenziale. La comunicazione è anche una disciplina che richiede creatività e adattabilità. Quindi essere aperti a nuove idee e approcci è fondamentale per avere successo. Alla base di tutto, c’è il desiderio di condividere e comunicare con passione, perché è proprio questa passione che può fare la differenza nella tua carriera nella comunicazione.
D. Nel libro “La Volontà di Comunicare”, che presenterai nella seconda metà di ottobre a Roma al Senato (Sala Nassirya), hai sottolineato, in particolare, l’importanza di fare rete e di usare in modo integrato il social network per le associazioni di volontariato. Quanto ha inciso, oltre alle varie letture e studi, l’esperienza che stai facendo nell’ambito della Confederazione di associazioni professionali e non profit, CONFASSOCIAZIONI ?
La mia esperienza all’interno di Confassociazioni ha avuto un impatto significativo sulla mia comprensione dell’importanza di fare rete e utilizzare in modo integrato i social network per le associazioni di volontariato. Sono entrato a far parte di Confassociazioni cinque anni fa, e durante questo periodo ho avuto modo di vedere in prima persona come la collaborazione e la condivisione di risorse siano fondamentali per il successo delle organizzazioni, indipendentemente dal loro settore.
In un’epoca in cui la comunicazione è sempre più digitale e interconnessa, le associazioni di volontariato devono essere in grado di sfruttare appieno le opportunità offerte dai social network e dalle tecnologie digitali. Questo non solo per promuovere le loro cause e sensibilizzare il pubblico, ma anche per creare sinergie tra le diverse organizzazioni e condividere le risorse in modo più efficiente.
Nel mio libro “La Volontà di Comunicare”, ho sottolineato l’importanza di questa collaborazione e di come le associazioni possono beneficiare dell’utilizzo in modo integrato dei social network. La mia esperienza in Confassociazioni ha rafforzato questa convinzione, poiché ho visto come la condivisione di competenze e risorse sia un valore cruciale non solo dal punto di vista economico e sociale, ma anche nell’ambito politico, istituzionale e del non profit.
In sintesi, l’esperienza all’interno di Confassociazioni ha arricchito il mio approccio alla comunicazione nel mondo del volontariato, sottolineando l’importanza di fare rete e di utilizzare in modo strategico i social network per promuovere le cause delle associazioni e ottenere risultati significativi.
D. Il tuo impegno personale nel volontariato e nella solidarietà da cosa è partito? E con quali strutture hai collaborato e con quali ruoli/incarichi? Quali esigenze e criticità hai incontrato nella vita delle associazioni a te vicine?
Il mio impegno personale nel volontariato e nella solidarietà è iniziato quando ho raggiunto la maggiore età. Nel corso di questi quattro decenni, ho avuto l’opportunità di collaborare con diverse strutture e organizzazioni, ciascuna con i propri obiettivi e scopi. Ho ricoperto ruoli apicali in quasi tutte queste realtà, e questa esperienza mi ha fornito una visione approfondita delle sfide e delle opportunità nel mondo del volontariato.
Ho lavorato in vari settori, dalla scuola all’associazionismo civico, dalla politica alle organizzazioni solidaristiche, dai sindacati allo sport, dalla cultura all’arte. Ogni settore ha le sue esigenze e criticità specifiche. Ho sperimentato il potenziale trasformativo del volontariato e dell’azione solidaristica, ma ho anche riconosciuto le sfide che affrontano queste organizzazioni. Tra le criticità comuni che ho incontrato, spesso ci sono stati problemi legati all’egoismo, al protagonismo e all’arrivismo delle persone all’interno delle organizzazioni. Questi comportamenti possono creare tensioni interne e ostacolare il raggiungimento degli obiettivi comuni. Tuttavia, ho anche visto come il volontariato possa superare queste sfide quando le persone lavorano insieme con spirito di collaborazione, mettendo da parte gli interessi personali per il bene collettivo.
Nonostante le criticità, il mio impegno nel volontariato e nella solidarietà è stato estremamente gratificante. Ho avuto l’opportunità di contribuire a una causa che ritengo fondamentale per la società e di vedere i risultati positivi del lavoro svolto. Queste esperienze hanno rafforzato la mia convinzione nell’importanza del volontariato e del dare alla comunità, nonostante le difficoltà che possono sorgere lungo il cammino.