«Io, violentata dagli usurai»
Anche la violenza sessuale come ritorsione degli usurai. Franca De Candia, fondatrice dell’Anvu (Associazione nazionale vittime dell’usura e delle estorsioni), ieri mattina ha raccontato la sua drammatica storia di imprenditrice finita in mano agli strozzini che le avevano suggerito in banca.
Lo ha fatto nell’introduzione al convegno “L’usura e il racket nel nord Sardegna: verso la legalità per risvegliare le coscienze” che si è svolto nell’aula magna dell’Università di Sassari. La donna, olbiese d’origine, vive in Umbria ed è proprio in questa regione che ha dovuto fare i conti con i metodi di un sistema diffusissimo in tutta l’Italia.
«Nessuno si può sentire al sicuro – ha detto – in nessun angolo del Paese. Mafia e usura, che vanno braccetto da un pezzo, hanno solo il problema di ripulire l’enorme massa di denaro ottenuto con attività illecite. Per questo noi stiamo aprendo sportelli in molte città e in diverse regioni. Abbiamo parlato con l’amministrazione di Sassari e abbiamo trovato disponibilità e sensibilità».
In effetti, all’Anvu basterebbe una stanza e un telefono verde per poter attivare un contatto con quanti stanno vivendo, soprattutto in questo momento di grave difficoltà, disagi di natura economica. «Ho già raccolto diverse richieste di aiuto provenienti dal nord dell’Isola. Per questo c’è la necessità di cominciare quanto prima a lavorare. A chi è vittima di usura o di estorsioni faccio solo un invito: denunciate subito, non aspettate, non vergognatevi ma denunciate. È il solo modo per uscirne».
Quindi, gli interventi, tra gli altri, di Gianni Caria, magistrato della Procura, Gianni Simula di Confesercenti, Andrea Sorgentone, avvocato dell’Adusbef, Adriana Saba, psicologa, Luigi Nonne, docente di diritto all’Università, Giampiero Farru, presidente di Sardegna solidale, Daniela Cirillo, di Anvu. Tra gli organizzatori del convegno Libera, Sos Impresa, Rete per la Legalità. ( a. br. )
