Album d’esordio del duo Napoleoni-Rosati, “Aeroplanino di carta” arriva dopo anni di lavoro e proficue collaborazioni. Accomunati dall’amore per la musica, sviluppata per entrambi in tenera età, e da quella per il jazz, arrivata poi, con l’affinarsi delle modalità sia di ascolto che di percezione e ricezione del testo inteso come brano musicale, non potevano che unire le
reciproche forze ed assieme realizzare una piccola e nuova perla di jazz contemporaneo.
Un progetto ambizioso ma necessario quello di Francesco Napoleoni e Paola Rosati. L’uno al pianoforte, da sempre strumento amato e studiato in ogni più profonda sfumatura; l’altra alla voce, nonché al testo, e dunque alla scrittura dei suoi stessi brani poi cantati.
Un lavoro discografico intenso, portato avanti a lungo, ma che ha finalmente preso il volo. Destinazione: il mondo intero. Il disco infatti, totalmente autoprodotto, ha già varcato la soglia dell’internazionalità grazie alla sua stabile presenza sulla piattaforma globale Itunes, e acquistabile direttamente a questolink.
Ma non solo. Per i fan del digitale assoluto, l’intero cd è disponibile anche su Google Play, su Amazon e soprattutto su Spotify, piattaforma ormai imprescindibile per coloro che di musica vivono per davvero e desiderano portarla sempre con sé in ogni dove.
Otto i brani presenti e presentati. Ad aprire, proprio quello che dà il nome a tutto l’album, l’omonimo “Aeroplanino di carta”. Un prodotto inedito che strizza l’occhio al jazz più contemporaneo, come anche ad alcuni dei cantautori che hanno fatto la storia della nostra cultura melodica. Conte, Tenco, Concato… Finanche Mina. Questi i ma(e)stri ispiratori del duo Napoleoni-Rosati. Una coppia ormai inscindibile sia nella vita che sul lavoro. Ammesso che una passione per una cosa alta come la musica, in particolar modo il jazz, si possa chiamar così.
Un disco ricco di emozioni, sentite e trasmesse con lo stesso trasporto sia da chi come loro dietro le quinte lo ha composto e realizzato che da coloro che invece davanti a un mp3, piuttosto che a un pc o a un cd, in silenzio ascoltano, assaporando ogni singola nota, ogni levatura, ogni binomio piano-voce incastonato nei differenti brani, siano essi inediti o omaggi ad altri grandi della musica.
Tra le otto tracce, infatti, sono presenti anche alcune cover. Come la meravigliosa “Guarda che luna”, reinterpretata con rispetto e con una profondità sommessa ma mai decadente, con un’intensità tale da far rabbrividire forse anche il suo interprete originale, Fred Buscaglione. Un tempo che dal lontano 1959 sembra davvero mai passato, ma reso semmai nuovamente immortale. Come lo stesso “Aeroplanino di carta” che, involatosi di recente, speriamo possa restare nell’aere, almeno quello musicale, per molto molto tempo ancora.