L’emergenza Covid e il ritorno sui banchi cambiano le carte in tavola con un nuovo decreto legge, quello su trasporti e scuola, il cui testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale: dal 9 settembre le regole dello smart working cambiano per i genitori con figli sotto i 14 anni e arrivano anche novità per i congedi parentali retribuiti in caso di quarantena dei bambini.
Le novità sono state introdotte per far fronte alla situazione che si genererà con il rientro in aula il 14 settembre: nel caso di positività al coronavirus o contatti con contagiati, le Asl territoriali decideranno l’isolamento domiciliare degli alunni e questo varrà anche per i genitori conviventi, che però potranno continuare a lavorare a distanza, se possibile, oppure godere di congedi parentali speciali.
Secondo l’articolo 1 del decreto legge n° 111 su trasporti e scuola pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’8 settembre 2020, nel caso un bambino sotto i 14 anni finisca in quarantena per Covid-19 i genitori che vivono nella stessa abitazione e che sono lavoratori dipendenti potranno svolgere la loro occupazione in smart working per tutto o parte del periodo dell’isolamento domiciliare.
Nel caso non sia possibile il lavoro agile in remoto, tramite computer e strumenti tecnologici, in alternativa allo smart working uno dei due genitori potrà godere di congedi parentali Covid: in questo periodo l’Inps riconoscerà un’indennità pari al 50% della retribuzione. Per questa misura il governo ha stanziato 50 milioni di euro per il 2020, oltre a un milione e mezzo che servirà per la sostituzione di insegnanti, personale educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario nelle scuole in caso di quarantena.
Il nuovo decreto di settembre specifica che i congedi parentali potranno essere usati al posto dello smart working solo da uno dei due genitori e non da entrambi contemporaneamente. Non si avrà diritto al lavoro agile, inoltre, se l’altro genitore non lavora.