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Diminuisce la classe di età mediana dei casi: 45-49 anni

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mercoledì, Novembre 27, 2024

 Tra il mese di febbraio e il 30 novembre 2020 sono stati diagnosticati dai Laboratori di Riferimento regionale 1.651.229 casi positivi di Covid-19, riportati al Sistema Nazionale di Sorveglianza Integratadell’ISS entro il 20 dicembre 2020.
 Lo scenario di diffusione epidemica può essere sintetizzato in tre fasi. La prima fase compresa nelperiodo da febbraio alla fine di maggio 2020 (Prima ondata) si è caratterizzata per una rapidissimadiffusione dei casi e dei decessi e per una forte concentrazione territoriale prevalentemente nel Nord delPaese. Nella stagione estiva, da giugno a metà settembre (Fase di transizione), la diffusione è statainizialmente molto contenuta, ma alla fine di settembre si sono identificati focolai sempre più numerosi intutto il Paese. A partire dalla fine di settembre 2020 (Seconda ondata) i casi sono di nuovo aumentatirapidamente con un ritmo esponenziale su gran parte del Paese e solo da metà novembre si è osservatoun calo dell’incidenza.
 Nella seconda ondata resta invariata la prevalenza della componente femminile (54%), ma diminuisce la classe di età mediana dei casi: 45-49 anni rispetto a 60-64 anni della prima ondata. Cala,in percentuale, il dato dei contagi registrato nella popolazione molto anziana (80 anni e più) che passa
da 26% nella prima ondata a 8% nella seconda. Tale diminuzione è verosimilmente in gran parte dovutaall’aumentata capacità diagnostica tra le classi di età più giovani e nelle persone con sintomi meno severi.
 Nel periodo tra febbraio e novembre 2020 si sono registrati 57.647 decessi avvenuti in personepositive al Covid-19, nel cui ambito è rimasta pressoché invariata la percentuale di soggetti in età inferioreai 50 anni che si attesta attorno all’ 1% per entrambi i generi. La classe degli over 80 risulta quella con lapiù alta percentuale di decessi per Covid-19 (il 60% dei decessi complessivi).
 Dalla fine del mese di febbraio si è osservata una netta inversione di tendenza rispetto alla favorevoleevoluzione della mortalità che aveva caratterizzato la stagione invernale 2019-2020. Nei mesi di marzo
e aprile, infatti, contemporaneamente alla diffusione dell’epidemia di Covid-19 si è osservato unimportante incremento dei decessi per il complesso delle cause rispetto al livello atteso sulla base dellamedia del periodo 2015-2019. Durante la prima fase dell’epidemia si sono contati oltre 211 mila decessi(da marzo a maggio del 2020), 50 mila in più rispetto alla media dello stesso periodo del 2015-2019, dicui oltre 45 mila relativi a residenti nel Nord del Paese. L’incremento nelle regioni del Nord ha fatto
registrare quasi un raddoppio dei decessi nel mese di marzo (+94,5% rispetto alla media dello stessomese del periodo 2015-2019) e un incremento del +75,0% ad aprile.
 Nel periodo giugno-settembre, in corrispondenza con la fase di transizione della diffusionedell’epidemia di Covid-19, si è osservata una riduzione della mortalità totale che ha portato, in tutte leregioni/province autonome, il numero dei decessi per il complesso delle cause registrati nel 2020 in lineacon i valori di riferimento del periodo 2015-2019.
 Viceversa, a partire dalla metà di ottobre 2020 diventano via via più evidenti gli effetti della Secondaondata dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità totale. In termini assoluti si stima per i mesi di ottobre e
novembre 2020 un aumento di decessi per il complesso delle cause di oltre 31 mila e settecento unità.
 La seconda ondata si caratterizza a ottobre per un eccesso di decessi totali del 13% sia al Nord cheal Centro-sud riscontrato, mentre nel mese di novembre si distingue nuovamente l’eccesso di mortalitàdel Nord (+61,4%), rispetto al Centro (+39,3) e al Sud (+34,7%).
 In molte regioni del Nord l’eccesso di mortalità totale del mese di novembre supera quello del piccodi marzo-aprile: in Valle d’Aosta (+139,0% rispetto al +71,0% di aprile), in Piemonte (+98,0% a novembrerispetto al +77,0% di aprile), Veneto (+42,8% rispetto al +30,8% di aprile), e Friuli-Venezia Giulia (+46,9%vs +21,1%). L’incremento dei decessi registrato a novembre è più basso di quello osservato incorrispondenza della prima ondata dell’epidemia solo in Lombardia (+66% a novembre rispetto al +192%di marzo e il +118% di aprile) e in Emilia-Romagna (+34,5% rispetto al +69% di marzo).

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