IQ. 14/07/2013 – Ancora disabili segregati e maltrattati. In una residenza socio-sanitaria a Meta, in provincia di Napoli, 37 disabili trovati nel degrado, nudi e abbandonati, tra le feci sul pavimento. I militari sono entrati all’interno della residenza socio sanitaria e lo scenario che si sono trovati davanti è stato davvero aberrante: i disabili, quasi tutti senza abiti e indumenti intimi, erano abbandonati a se stessi in totale promiscuità.
Una donna «probabilmente per non dare disturbo a chi doveva assisterla», è scritto in una nota dei Nas, «era stata rinchiusa a chiave all’interno di un bagno e letteralmente immersa negli escrementi, al buio». L’operatore socio-assistenziale che prestava servizio notturno presso la struttura per disabili è stato arrestato per sequestro di persona, maltrattamenti e abbandono di persona incapace. La struttura è stata sottoposta a sequestro per gravi carenze igienico-sanitarie-strutturali. Sequestrate anche numerose confezioni di farmaci scadute di validità. « Non si può più tollerare» – afferma Lorenzin – che la rete sanitaria abbia tra le proprie fila operatori come quelli che avrebbero dovuto curare i 37 disabili ospiti della clinica di Meta e che invece li abbandonavano a una raccapricciante segregazione che lede i principi fondamentali di dignità dell’essere umano». «Strutture come quella messa sotto sequestro a Napoli – aggiunge Lorenzin – non dovranno più esistere in tutto il territorio nazionale». Gli esseri umani non sono bestie. Anche il più efferato dei criminali ha diritto alla dignità. Ma se chi è preposto alla cura si arroga per primo il diritto di calpestarla questa dignità, allora il confine tra pazzia e normalità non è davvero descrivibile. E chi andrebbe curato, a questo punto, non è di certo il disabile o l’incapace.