In occasione della seconda edizione denominata “5 giorni di Musica contro le mafie”,l’Auditorium A. Guarasci di Cosenza presso il Liceo Classico B. Telesio ha organizzato l’incontro con il fondatore dell’associazione Libera, Don Luigi Ciotti.
Don Luigi Ciotti è un presbitero italiano, dapprima fondatore del Gruppo Abele,una Onlus con funzioni di utilità sociale ( aiuto ai tossicodipendenti che si ritrovano in comunità,progetti di aiuto alle vittime di tratta e ai migranti, oltre ai servizi di ascolto ed orientamento), per poi dare vita a Libera , un’associazione che si occupa di contrastare il fenomeno delle mafie.
“La musica è armonia e armonia significa accordo. Armonia è quando da una relazione di parti scaturisce qualcosa di diverso e di comune, qualcosa in cui ogni parte si possa riconoscere, senza perdere per questo la sua identità……questo è il senso profondo di “Musica contro le Mafie”, sono le parole di Don Luigi Ciotti , una sintesi per testimoniare il suo impegno umano, non riconducibile ad un “Io”, ma ad un “ Noi”.
Ci tiene, durante l’incontro con gli studenti delle scuole, a ribadire che l’attività sociale di contrasto delle mafie deve assurgere al Noi, inteso come comunità, come persone che lavorano o meglio contribuiscono al bene collettivo.
Musica contro le mafie promuove e diffonde la cultura della coscienza civile di ogni uomo, un uomo che diventa uomo (frasi-effetto venute in soccorso a seguito delle interviste realizzate dallo staff di “Musica contro le Mafie”),una fusione di concetti, tematiche e condivisioni di idee per spiegare il significato dell’impegno civile, etico e personale a favore della giustizia, della libertà e della fratellanza.
Sono cinque le parole che definiscono il senso della nostra umanità, ben espresse dall’intervento sublime di Don Ciotti: la consapevolezza, la democrazia, la dignità, la giustizia sociale e la memoria.
Don Ciotti si sofferma su ciascuna parola, attribuendo un colore semantico alle parole scelte, accostando la democrazia alla dignità, alla luce de ruolo che ha la cittadinanza attiva nei contesti urbani, nazionali ed internazionali.
“La democrazia è pallida nel nostro paese-dice Don Luigi Ciotti-spesso priva della dignità le persone, che si ritrovano in condizioni di povertà, la cui povertà è un reato contro la dignità della persona”,un grido e un appello alle folle, quasi a voler essere un’arringa- capace di scuotere le menti, le coscienze, i cuori e in particolare il futuro dei ragazzi, patrimonio dell’umanità.
Anche la memoria e la giustizia sociale camminano di pari passo, ciononostante il rischio di ricordare per via di una memoria selettiva alcuni scorci e pezzi di storia impedisce il ricordo di tante persone coinvolte nelle stragi (delle stragi perpetrate non si sa ancora tutta la verità, solo sulla strage di Piazza della Loggia a Brescia c’è stata una conferma definitiva in merito in questo anno).
Senza memoria non ci può essere giustizia sociale, la quale si nutre di diritti per tutti, con lo scopo di eliminare ogni sorta di diseguaglianza, disparità di trattamento, e smarrimento in una società impari: tutto nella consapevolezza di voler cambiare, in fondo il cambiamento parte da noi stessi, a tal fine non serve la delega alla politica, a chi ci corrompe, a chi promette l’impossibile, anzi urge l’arma della lotta contro l’illegalità e il malaffare.
A cura di Matteo Spagnuolo