“Sbaglieremmo tutti a pensare che il Pnrr pur nella sua storica importanza sia solo un insieme di progetti, di numeri, scadenze, obiettivi. Nell’insieme dei programmi c’è anche e soprattutto il destino del Paese”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi nelle comunicazioni in Aula alla Camera sul Recovery plan. “Metteteci dentro le vite degli italiani, le attese di chi ha sofferto la pandemia, l’aspirazione delle famiglie, le giuste rivendicazioni di chi non ha un lavoro o di chi ha dovuto chiudere la propria attività, l’ansia dei territori svantaggiati, la consapevolezza che l’ambiente va tutelato e rispettato”, spiega il premier. Draghi parla tra i ministri D’Incà (Rapporti con il Parlamento) e Franco (Economia). L’emiciclo è pieno di deputati, malgrado nel calendario dei lavori sia previsto che oggi non si tengano votazioni. Ai banchi del governo, dove per le limitazioni dovute al Covid sono utilizzabili solo otto posti, ci sono anche i ministri Giorgetti e Lamorgese e quattro sottosegretari tra cui quello alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli. Una standing ovation dei deputati della maggioranza omaggia, alla fine, l’intervento del presidente del Consiglio. I deputati di opposizione, invece, restano immobili per la breve durata dell’applauso finale, in polemica per il poco tempo avuto a disposizione per studiare il testo. Il discorso dura poco più di tre quarti d’ora e viene punteggiato da 13 applausi, la maggior parte dei quali abbastanza tiepidi. Forte quello che sottolinea l’impegno per il Mezzogiorno. La seduta della Camera è quindi sospesa, si svolge la conferenza dei capigruppo, prende il via poi la discussione in Aula. Domani mattina la replica di Draghi.
martedì, Novembre 26, 2024