Gentile Deputata/o,
a nome di tanti cittadini italo-egiziani ed egiziani che vivono in Italia, a cui ci onoriamo appartenere, Le scriviamo mossi da profonda preoccupazione, stupore ed indignazione, riguardo le posizioni e dichiarazioni ufficiali italiane, nonché l’incomprensibile se non allarmante disinformazione tempestiva dei media italiani, a riguardo di quanto vive il nostro paese.
Prima e durante la seconda rivoluzione più ampia e partecipata, senza precedenti, il 30 giugno ed il 26 luglio, il popolo egiziano è sceso in piazza, in tutte le strade del paese, contro l’instaurazione del regime fascista religioso e autoritario del rimosso presidente Morsi e la sua organizzazione storicamente culla del terrorismo internazionale, osserviamo con rammarico il precipitoso allineamento alle aggressive posizioni di ex potenze coloniali quali la Gran Bretagna e la Francia.
Tale allineamento con sorprendente attivismo ignora preventivamente:
• la lampante realtà dei fatti sulla violenza prima ripetutamente annunciata da Morsi e poi innescata da attivisti della fratellanza estremista, prima e durante i loro Presidii armati e violenti, dove si sono visti tutti gli esponenti dell’estremismo e terrorismo ben noti che inneggiavano alla violenza e al martirio, e dove si sventolava la bandiera di Al-Qaeda;
• il fatto che cecchini e miliziani del braccio armato della fratellanza (el-nizam el-khas) e altri gruppi terroristici hanno innescato la violenza preventivata sparando come è documentato contro le forze dell’ordine, uccidendo 43 dei loro uomini, prima che dovessero rispondere.
• L’assalto pianificato in contemporanea in tutto il paese contro i commissariati di polizia, le 32 chiese e le proprietà dei copti e gli spari contro i semplici cittadini, è ciò che è stato vergognosamente e clamorosamente sottaciuto dai media e dalla politica italiana, spesso autodeputatasi a difendere i cristiani in Egitto.
Le dichiarazioni del Ministero degli Esteri che hanno colpito molto negativamente l’opinione pubblica del popolo egiziano ed in particolar modo le dichiarazioni circa la volontà di interferire e di promuovere sanzioni. Inoltre l’insistenza nel parlare di lotte, guerre o conflitti che dividono il popolo egiziano da parte di un paese particolarmente vicino e affine come l’Italia, che purtroppo rafforza la convinzione sempre più diffusa circa quanto ha detto alla Radio Vaticana il Patriarca libanese El-Rai: esiste un “determinato progetto di distruzione del mondo arabo per interessi politici ed economici.” E del “progetto di acuire quanto più possibile i conflitti interconfessionali nel mondo musulmano, tra sunniti e sciiti.” ad opera di “Paesi, soprattutto occidentali”.
A voi rappresentanti del popolo italiano a cui non sfugge l’importanza e la profondità delle relazioni tra i nostri due paesi, con l’enorme potenzialità economica, culturale e politica per la stabilità del mediterraneo, ci appelliamo, invece, affinché appoggiate il popolo egiziano nel suo cammino verso la re-iscrizione di una costituzione moderna e veramente democratica come fondamento di uno stato di diritto, uguaglianza ed equità e ad appoggiare chiaramente la sua lotta contro il terrorismo in Sinai ed il vento del fascismo religioso che potrebbe travolgere tutti nel mediterraneo.
E’ un fatale errore – in questa fase storica di riequilibrio globale epocale – corteggiare la “Fratellanza” internazionale appoggiando la sua affiliata egiziana, definitivamente perdente e andando contro la volontà del popolo egiziano che incredibilmente vede – e il mondo intero – paesi occidentali insieme ai Talebani, ad Al-Qaeda allineati contro la sua lotta per la libertà.
gruppo Giornalisti italo-egiziani della Stampa Estera
Ass. islamica e culturale “El Salam” Roma
Ass. di amicizia italo-egiziana a Roma
L’ Unione della comunità egiziana di Roma “