“E’ inaccettabile che un servizio come questo che è il sale della democrazia – accusa la Segreteria Provinciale di Roma della Consap – possa essere trasformato in un disagio”
“Pasta, fagioli e tonno, questo il pasto ai seggi per le Forze di Polizia. Reagisce indignata la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato, dopo le centinaia di proteste raccolte fra i colleghi che in questi quattro giorni sono chiamati a garantire la sicurezza delle operazioni elettorali, nelle sedi di voto a Roma e provincia”. Lo comunica, in una nota, la Consap.
“E’ inaccettabile che un servizio come questo che è il sale della democrazia – accusa la Segreteria Provinciale di Roma della Consap – possa essere trasformato in un disagio per i colleghi, fra pasta fredda e cibi adatti per l’estate, come l’insalata di riso servita ieri quando in serata la temperatura è scesa sotto lo zero”.
“Sabato durante il primo giorno – informa la Consap – il pasto di mezzogiorno era già pronto alle ore 9, quindi assolutamente immangiabile intorno alle 13, senza dimenticare che potrebbe accadere quello che è successo in una recente tornata elettorale, dove un virus intestinale, determinato da cibi non freschi, aveva decimato la presenza al seggio. La conseguenza è che per garantirsi un adeguamento regime alimentare , il personale in divisa sta provvedendo di tasca propria, e cosi come già succede per l’indagini fatte con il mezzo privato, perché non ci sono auto, le fotocopie fatte a proprie spese perché nei commissariati non c’è la carta, adesso anche il pasto durante il servizio diventa un costo, con buona pace di chi nel governo precedente si è persino permesso di tassare, il vitto durante la missione”
