IQ. 07/09/2013 – Il Dipartimento degli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio italiana ha pubblicato nel suo sito la Relazione al Parlamento sullo stato dell’esecuzione delle sentenze emanate dal collegio di Strasburgo.
La relazione svolge l’ordinaria analisi dell’evoluzione del contenzioso promosso a Strasburgo nei riguardi dell’Italia; il testo non ha rilevato, per il 2012, peculiari novità reiterando: l’Italia non si caratterizza per violazioni gravi ma piuttosto per criticità gestionali nell’assetto giudiziario ed amministrativo. Il testo segnala anche le problematiche emerse in sede di esecuzione delle sentenze emanate dalla Corte, che impattano sull’ordinamento giuridico italiano a causa di pronunce di equa soddisfazione di ingente ammontare, che non trovano previsioni di copertura finanziaria, con conseguente dubbia compatibilità con il principio dell’art. 81 della Costituzione italiana, che sancisce il principio dell’equilibrio strutturale delle entrate e delle spese del bilancio nazionale.
Nella pubblicazione emerge infine la crescente rilevanza della sussidiarietà della Corte come principio regolatore di una nuova impostazione del sistema di tutela dei diritti umani: la Corte europea concentra i propri sforzi sulle violazioni gravi o diffuse, sui problemi sistemici e strutturali e sulle questioni più importanti di interpretazione e applicazione della Convenzione sulla tutela dei diritti fondamentali mentre, per parte loro, gli Stati affinano i propri poteri – legislativo, esecutivo e giudiziario – di sovranità costituzionale per consentire applicazioni, anche diversificate in sede locale, delle disposizioni della Convenzione, sulla base di decisioni democraticamente assunte dai Parlamenti nazionali o adottate dalle supreme giurisdizioni ordinarie e speciali (Corte di Cassazione, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale e Corte dei Conti).