La dinamica tendenziale dell’export nazionale nei primi sei mesi dell’anno (-0,4%) è la sintesi del calo delle vendite per le regioni dell’Italia insulare (-13,8%), meridionale (-6,0%) e nord-occidentale (-0,2%) e del risultato positivo conseguito dall’Italia centrale (+2,8%) e nord-orientale (+0,8%).
Le regioni che contribuiscono maggiormente alla flessione dell’export nel primo semestre 2013 sono Sicilia (-17,9%), Puglia (-17,0%), Liguria (-13,4%), Toscana (-1,9%) e Friuli-Venezia Giulia (-3,3%). Tra le regioni in espansione si segnalano come particolarmente dinamiche: Lazio (+7,9%), Marche (+12,7%) e Provincia Autonoma di Bolzano (+5,5%).
Nei primi sei mesi del 2013 le esportazioni di coke e prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Lazio, di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti da Toscana e Puglia e di mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli dalla Liguria risultano in forte diminuzione.
Nello stesso periodo, l’aumento delle esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Lazio e Marche, di autoveicoli dal Piemonte e di macchinari e apparecchi n.c.a dalla Toscana contribuisce a ridurre la flessione dell’export.
Nel primo semestre, si segnalano tra le province con il più elevato contributo alla diminuzione dell’export nazionale: Siracusa, Taranto, Arezzo, Genova, Caltanissetta, Frosinone e Terni. Latina, Firenze e Ascoli Piceno contrastano, invece, in misura rilevante il rallentamento delle vendite all’estero.