Doveva essere la battaglia del “Volleymercato” tra nazionali. Alla vigilia degli Europei Italia e Turchia hanno conferito il passaporto alle due ragazze che potevano decidere la competizione: Ekaterina Antropova, russa nata in Islanda con passaporto italiano e Melissa Vargas cubana naturalizzata turca. In realtà nella semifianle di Bruxelles il confronto diretto non si è concretizzato, o almeno è risultato impietoso perché Kate non ha performato come nel resto della competizione. Forse troppa pressione per una ragazza esordiente in Nazionale, pensare di aver tolto il posto ad Egonu era una prospettiva ottimistica, ma in un futuro non troppo lontano accadrà. Mazzanti capisce subito che per prendere la partita in mano c’era bisogno di Paola e infatti è proprio lei la protagonista azzurra che ha permesso all’Italia di sfiorare il successo. Dall’altra parte Melissa Vargas ha dato seguito all’esordio estremamente positivo di questa estate con la maglia turca: dopo il successo in Nations League trascina (insieme ad Ebrar Karakurt) la squadra di Santarelli in finale Europea.
Italia-Turchia, Paola Egonou si riparte da lei
È merito di Paola Egonu se l’Italia ha vinto il primo parziale e si è poi riportata sotto alle avversarie anche nel secondo (25-18 e 23-25). Mazzanti capisce lo stato di forma del suo opposto e quindi Kate rimane in panchina: scelta giusta perché nel terzo set le azzurre annientano la Turchia 25-15. Spinte dall’inerzia del vantaggio le nostre ragazze restano in gestione costruendosi un vantaggio quasi rassicurante tra schiacciate di Paola e muri di Danesi, 17-13, avanti di quattro punti e traguardo in vista. Forse a vedere il successo si finisce per distrarsi, si comincia a pensare già alla partita successiva mentre le avversarie non sono ancora uscite dal campo e quindi inizia a diffondersi il pauroso pensiero di essere rimontate. “Credo che nel quarto fossimo convinti di avere la partita in pugno”, un riassunto perfetto di Mazzanti su quanto accaduto da quel momento in poi.
Melissa Vargas “sente la paura negli occhi dei suoi nemici”, per riprendere una frase dei Coldplay. La Turchia ribalta la partita, è un trionfo di squadra individuale perché il volto nuovo dell’Anatolia non solo decide il quarto set ristabilendo la parità, ma anche il tie break è un personale dominio di Vargas con 7 punti a sua firma. Il titolo europeo, almeno quello femminile, cambierà proprietario: Serbia contro Turchia, come nel 2019 e con le balcaniche in finale per la quarta edizione consecutiva. Se Mazzanti non ha intenzione di effettuare la scelta definitiva sulla titolarità tra Antropova ed Egonu dovrà imparare da Santarelli a giocare con l’attacco a doppia punta (Vargas-Karakurt), ma dovrà farlo in fretta perché il pre olimpico in Polonia si avvicina. Parigi sullo sfondo potrebbe essere l’occasione della prima storica medaglia Olimpica italiana nel volley femminile, le ragazze non possono permettersi di mancare la qualificazione.