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Ferrari, risveglio traumatico: a Melbourne domina Norris.

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Quando un campione come Novak Djokovic accolse nel suo staff Marco Panichi come nuovo preparatore atletico gli propose subito una domanda trabocchetto: “Pensi che debba cambiare qualcosa o vado bene così“, ovviamente l’esperto coach non si fece trovare impreparato, “se ci sono nuovi giocatori che giocano serve qualcosa di nuovo per affrontarli”. Una lezione che in Formula Uno alla prima gara della stagione le McLaren hanno imparato e fatto propria, Per questo hanno apportato profonde modifiche alla sospensione anteriore. Confermarsi non sarà scontato, per i mutamenti in griglia, per la presenza di un sette volte campione del mondo al sedile della diretta concorrente per il costruttori e per la novità anche in Red Bull che ha congedato Perez accogliendo Lawson per rientrare a giocarsi entrambi i titoli. Ma anche per i rookie che se da una parte hanno tutti sofferto l’impatto (in ongi senso) con la nuova categoria sotto l’acqua di Melbourne, dall’altra ci hanno consegnato un fenomeno: Kimi Antonelli. Giunto in Mercedes in sostituzione di Hamilton, ha rimontato dal sedicesimo al quarto posto, 18 anni di età ed è ancora in tempo a diventare il più giovane vincitore della storia della Formula Uno, lo sarà in caso di successo in una delle prossime due gare. Ed è così con queste novità che la classifica parla chiaro e non sorride totalmente alla McLaren nonostante tutto: Papaya e Frecce d’argento alla pari con 27 punti e Red Bull terza a 18. Doppietta mancata che rischia però di incidere sul peso conclusivo del mondiale, o forse no, siamo pur sempre alla prima gara e fino al 44esimo giro Norris-Piastri avevano dimostrato una superiorità imbarazzante. Il britannico ha indovinato la partenza, era proprio quello il suo punto debole, quel qualcosa da cambiare e migliorare nonostante una stagione in cui si è conteso il titolo. Segno della maturazione, sua non del team che prima non concede a Piastri di attaccare il compagno di squadra (gli ordini di scuderia all’esordio sono di difficile comprensione) e poi ritardano il cambio gomme basandosi sul meteo, Piastri si gira ed è quasi fuori gara, finirà nono. Trema anche Norris ma alla fine vince e interrompe la striscia record di Verstappen alla guida del mondiale Formula Uno.

Lewis Hamilton

Ferrari, che disastro: strategia distruttiva

Errare è umano, perseverare è diabolico. La Ferrari cade negli stessi errori, negli stessi black out che si diffondono al Box nel momento più importante, è mancata la lucidità del muretto quando più serviva. Perchè restare fuori con le gomme da asciutto? Perché non differenziare la strategia con due piloti? Sono le domande che i tifosi si sono ripetuti per tutta la giornata, dall’alba al tramonto visto che quando in Italia sorgeva il sole il danno al muretto box si era già concretizzato. Leclerc, uno dei pochissimi piloti in grado di aggredire e superare in partenza, ha chiuso ottavo; Hamilton quasi spiazzato e spaesato, addirittura decimo, entrambi alle spalle della Sauber di Hulkenberg e di Mattia Binotto. Il rammarico è tanto per l’occasione mancata, perché il testacoda di Piastri aveva aperto uno spiraglio sul podio dove si sono infilati Verstappen e Russell, poi la realtà dice che la McLaren era inavvicinabile, ma la pioggia ha finito più volte per mescolare le carte in gioco aprendo a scenari inattesi. Nel 2024 mancarono i punti dopo gli sviluppi di Montreal e Silverstone, quest’anno dopo i proclami di grandeur in cui il titolo piloti era indicato come un obiettivo alla portata, la partenza ha raccontato tutt’altro. “Simao migliori di quanto abbiamo mostrato, ripartiamo dalla prossima gara” afferma Vasseur che in effetti era sembrato quello più cauto sull’ottimismo negli ultimi mesi sottolineando le difficoltà che la macchina avrebbe incontrato nelle prime gare: Melbourne è un circuito semicittadino, in Cina e in Giappone farà molto freddo, in Bharain al contrario farà molto caldo. Insomma una serie di gare atipiche che potrebbero dare un’indicazione falsa, sempre ricordando che certe occasioni vanno sfruttate.

Lewis Hamilton, Charles Leclerc

Anche la Ferrari come la McLaren ha cambiato filosofia in merito alla sospensione anteriore, è passata al sistema Pull Rod mandando in pensione il push Rod sperando di migliorare il comportamento in curva, ma c’è da lavorare, lo sottolinea anche Leclerc: “Come prima gara mi aspetto molto meglio. Torniamo in macchina tra quattro giorni, ma l’anno scorso in Cina abbiamo fatto tanta fatica“. Un cambiamento di umore profondo quello del Principino che era convinto di poter lottare per il mondiale, sempre subordinando però il suo talento alle prestazioni della Ferrari che in ogni caso a Melbourne sembrava lontana, in difficoltà anche nel superare la Williams, quella che è milgiorata di più tra le altre. Ancora più amaro l’esordio di Hamilton, una prima gara in rosso da dimenticare. Il suo arrivo a Maranello si è trasformato finora solo in un successo mediatico, una ricongiunzione con Vasseur che nel 2005 lo scelse per il suo team di Formula 3 non felice per il momento. Sottolineando sempre che si tratta solo della prima gara stagionale, Sir Lewis ha manifestato chiaramente il suo disappunto: “Essere in quelle condizioni per la prima volta sotto la pioggia, su questa macchina e con questa power unit, con tutte le funzioni dello sterzo da gestire e le comunicazioni nuove con gli ingegneri è stata una sfida”. Il cambio di scuderia prevede anche un cambio di team personale, nuove dinamiche di comunicazione e nuovi rapporti personali che soprattutto nel corso dei team Radio sembrano aver lasciato emergere più di un’incomprensione. Riccardo Adami dava indicazioni e le risposte erano incoerenti con le sue richieste fino all’esplosione: “Pensavo avessi detto che non avrebbe piovuto molto. Abbiamo perso una grande occasione”. Proprio così, non l’inizio che ci si aspettava.

Andrea Kimi Antonelli

Sorridi Italia, Antonelli rimonta da prodigio

Delusione Ferrari e sorriso italiano, ormai da anni gli umori dei tifosi italiani erano legati al destino della Rossa, ma adesso ci sarà anche una terza macchina da sostenere per noi. Andrea Kimi Antonelli, il più giovane in griglia, il rookie delle meraviglie stimatissimo da Toto Wolff che non ci ha pensato due volte prima di affidargli il posto che era di Lewis Hamilton in Mercedes. Alla prima gara in carriera ha subito ricambiato la fiducia risposta in lui e mentre egli altri debuttanti prendevano confidenza con i muri, più che con le nuove macchine di Formula Uno che gli sono state affidate (Hadjar addirittura chiude in lacrime il giro di formazione), lui sorpassava recuperava e non si faceva mai trovare sorpreso da condizioni che hanno messo in difficoltà persino un candidato al titolo come Oscar Piastri padrone di casa. La vita va misurata in risultati non in anni, diceva Bruce McLaren. AKA non ha eisitato nel mettere in mostra il suo talento, a differenza ad esempio di Lawson che con la stessa macchina di Verstappen ha finito per andare a sbattere quando si trovava stabilmente nelle retrovie. Lo stesso destino è capitato a Bortoleto, Doohan che sembra aver già la valigia pronta per lasciare il posto a Colapinto e come detto Hadjar. Il francese era disperato, è stato consolato dal padre di Hamilton dopo le lacrime del giro -1, ma forse anche dagli eventi successivi: anche i grandi sbagliano, Sainz e soprattutto un bicampione del mondo come Alonso. Dopo anni di gran premi amari per il tricolore Kimi può riaccendere la passione per la formula Uno, come canta Achille Lauro: “Ti rinnamorerai a Marzo, il 16 marzo”, è un’ottimo inizio Kimi.

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