Il 4 dicembre la corte costituzionale ha bocciato l’attuale legge elettorale, il Porcellum.
Finalmente si è riconosciuta l’incostituzionalità della legge in tutti e due i punti contestati dal ricorso presentato dall’avvocato Aldo Bozzi: il premio di maggioranza e la mancanza delle preferenze.
Le dichiarazioni della corte. “La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme della legge n. 270/2005 che prevedono l’assegnazione di un premio di maggioranza (sia per la camera dei deputati che per il senato della repubblica) alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito, almeno, alla camera, 340 seggi e, al Senato, il 55 per cento dei seggi assegnati a ciascuna regione. La corte ha altresì dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme che stabiliscono la presentazione di liste elettorali ‘bloccate’, nella parte in cui non consentono all’elettore di esprimere una preferenza”.
Le motivazioni vere e proprie della sentenza della consulta “saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici”.
Il ricorso. Nel novembre del 2009 l’avvocato milanese Aldo Bozzi, 79 anni, in qualità di privato cittadino, cita in giudizio la presidenza del consiglio e il ministero dell’interno davanti al tribunale di Milano, sostenendo che nelle elezioni politiche che si sono tenute dopo l’entrata in vigore della legge 270/2005, il cosiddetto Porcellum, e nello specifico nelle elezioni del 2006 e del 2008, il suo diritto di voto era stato leso, perché non si era svolto secondo le modalità fissate dalla costituzione: non era stato garantito un voto “personale ed eguale, libero e segreto (art. 48) e “a suffragio universale e diretto”.
Ora si diano da fare, con la consapevolezza che i cittadini vogliono scegliere chi mandare in Parlamento; tutto questo è possibile solamente con le preferenze!!