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Formula 1, Gran Premio d’Italia: una gara senza finale.

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Le premesse per il GP d’Italia erano diverse. Dopo tre anni con gare splendide e con un vincitore inaspettato (2019 indimenticabile Leclerc, 2020 sorprendentemente Gasly e 2021 straordinario Ricciardo) nel 2022 il GP d’Italia si conclude con il solito vincitore che adesso guida il mondiale con il massimo distacco mai registrato nella storia della Formula 1 tra primo e secondo.

Alla vigilia della gara le premesse per vedere Leclerc festeggiare erano numerose: una qualifica senza rivali, la penalizzazione per Verstappen e quella di Perez. Il Ferrarista raggiunge Jackie Stewart e lo stesso Max per numero di pole position a quota 17.

L’atmosfera a Monza è quella delle grandi occasioni per la presenza non solo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma anche per la visita al paddock di numerose celebrità italiane ed internazionali: gran parte del Milan si è presentato all’autodromo, si potevano riconoscere i volti di Ibra, De Ketelaere e Calabria, il mondo dello spettacolo è stato presente con Andrea Bocelli che ha cantato l’inno nazionale ma anche Fedez e la moglie Chiara Ferragni, Francesca Michielin grande appassionata di Formula Uno e prossima conduttrice di X Factor. Da altri mondi sportivi sono giunti nel paddock Federica Pellegrini con il novello marito Matteo Giunta, Fabio Cannavaro, Patrice Evra, Roberto Mancini, Ciro Ferrara e Giacomo Agostini che ha sventolato la bandiera a scacchi.

Davanti a questo grande pubblico è andata in scena una gara incerta fino alla fine, dove la supremazia dell’olandese è stata comunque evidente, ma una strategia sbagliata (come al solito) della Ferrari e una abominevole gestione dell’ultima Safety Car da parte della Federazione hanno spento l’entusiasmo.

Chiariamo subito che dopo i primi giri Verstappen aveva già recuperato le cinque posizioni che lo separavano da Leclerc, tuttavia nel momento in cui Vettel ha fermato la sua macchina a bordo pista per un problema ed è stato dichiarato il regime di Virtual Safety Car il box Ferrari ha richiamato al cambio gomme la sua prima guida. Un tentativo di dimezzare il tempo del primo pit stop se non fosse che il regime di VSC si è esaurito proprio mentre Leclerc stava ripartendo e quindi doveva ancora attraversare tutta la pit lane, in questo modo Verstappen ha guadagnato la posizione. Oltretutto lo stop di Vettel è arrivato al tredicesimo giro, troppo presto per poter andare fino in fondo con le gomme gialle montate in quel momento da Leclerc; infatti la Red Bull ha effettuato il suo pit stop oltre 10 giri più tardi rientrando a 10 secondi dalla Ferrari ma con una gomma media più nuova non di poco. Infatti Leclerc si ferma poco dopo e monta un secondo treno di gomme soft sperando di recuperare un gap di 20” grazie alla miglior prestazione della gomma e sperando in un calo di prestazione di Max che non arriverà mai. A quel punto il risultato finale era nelle mani dei piloti e le posizioni non sarebbero cambiate senza capovolgimenti improvvisi ma l’occasione per rimescolare le carte in gioco era arrivata a cinque giri dalla fine quando Ricciardo si ferma tra le due curve di Lesmo e lascia la macchina parcheggiata sull’erba al lato del rettilineo.

I primi due rientrano al box preparando le gomme morbide per il duello finale, tuttavia la federazione sbaglia completamente i tempi di ingresso della Safety Car che non si posiziona davanti al leader ma davanti a Russell in terza posizione, allungando i tempi per rimuovere la McLaren. A quel punto i giri previsti per la gara erano finiti e la gara si è conclusa senza la battaglia finale tra i fischi del pubblico. Lo stesso Verstappen nel primo team radio post vittoria contesterà la decisione della direzione di gara che ha agito esattamente all’opposto rispetto all’ultima gara del 2021 ad Abu Dhabi quando nella stessa situazione concesse un ultimo giro di gara nel quale Verstappen vinse il mondiale.

Su quanto accaduto è intervenuto Toto Wolff ai microfoni di Federica Masolin e David Valsecchi su Sky che ha sottolineato come la Federazione abbia seguito perfettamente le regole qui a Monza mentre non lo fece negli Emirati. A quel punto ha lanciato la proposta di cambiare il regolamento per il prossimo anno pensando ad una regola che vedrebbe introdotta una bandiera rossa in caso di interruzione negli ultimi giri in modo da avere una nuova partenza e un finale di gara entusiasmante per il pubblico e per le televisioni. Vedremo se la proposta sarà accolta nei prossimi anni, d’altronde non sarebbe la prima volta che le polemiche post gara modifichino il regolamento (vedi Spa 2021).

Quel che dice Toto è vero, ossia che il regolamento prevede che i doppiati debbano superare il gruppo e ricongiungersi ad esso al termine del regime di SC, tuttavia l’errore è stato quello di far entrare la vettura guidata da Maylander alle spalle della seconda posizione e non davanti a tutto il gruppo come previsto, uno sbaglio non ammissibile in Formula 1.

L’impressione è che Max avrebbe vinto la gara anche con una ripartenza, resta invece il rammarico per Carlos Sainz, il quale , partendo dalle ultime posizioni, era riuscito a rimontare e si ritrovava al quarto posto; avrebbe potuto lottare per il podio con Russell nell’ultimo giro invece la sua rimonta è stata fermata dal colossale errore della Federazione.

Con la quinta vittoria consecutiva Verstappen avrà già un match point per vincere il mondiale nella prossima gara di Singapore.

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1 COMMENT

  1. Gran pilota Verstappen anche se dato il livello altissimo dei piloti la differenza di potenza e velocità non convince. Certamente il percorso maturativo raggiunto dal pilota olandese è stato quello ideale cioè di sapere individuare il limite (che comporta il suo superamento con i relativi incidenti di percorso) per poi conoscere quel millimetrico punto che consente di non superarlo. Ciò non toglie che il dubbio di avere un mezzo superiore a quello degli altri oggettivamente rimane.
    Poi su giudici e FIA non trovo le parole adeguate…senza commentare l’assenza di rimozione auto nel punto in cui si è fermato Ricciardo.

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