IQ. 28/03/2013 – Francesco Totti festeggia oggi un ventennio in Serie A. Totti, a prescindere dalla propria squadra del cuore, non lo si può non ammirare e conoscere. A Roma è l’idolo indiscusso, ma anche altrove gode di una bella e giusta popolarità. Bravo, simpatico, genuino, a 36 anni corre ancora come un ragazzino e fa tremare le porte di calcio, compresa quella quasi murata di Buffon. Cesare Prandelli, ct della Nazionale, lo vuole nell’avventura mondiale in Brasile.
Lui ha sorriso e spiegato che tutto è possibile perché il Mondiale è tutto e perché finire una carriera astronomica con i colori dell’Italia non ha eguali. “So che un Mondiale è il massimo, soprattutto in Brasile, dove il calcio è tutto. Ma se le cose invece andassero male, saprebbero con chi prendersela. Direbbero: ‘Hanno portato un vecchio, uno che ha rovinato il gruppo’. Vorrei sentire tutte queste persone che sono salite sul carro quando sbaglierò qualche gara il prossimo anno”. In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, Totti spiega perché ha paura di dire sì all’invito di Prandelli. Er Pupone è resta uno sportivo intoccabile. Stessa maglia e stessi colori nel cuore, cosa che solo pochi giocatori, fedeli e di talento, hanno scelto e scelgono. “Venti anni d’amore, capitano di un’era. Totti unica bandiera”, recitava lo striscione appeso qualche giorno fa a Trigoria. L’astro di Francesco ha inizio il 28 marzo del 1993 sul campo del Rigamonti di Brescia. Vujadin Boskov si gira verso il sedicenne Totti e lo invita a iniziare il riscaldamento. L’esordio ufficiale in Serie A arriva pochi minuti dopo. Esce Rizzitelli, entra Totti. E la storia della Roma, e del calcio, cambia. Uno scudetto, due Coppe Italia, due Supercoppe italiane. Vent’anni di Roma, tutto qui. Ma Totti ha vinto altro. Sul campo di gioco ha vinto il Mondiale del 2006, la Scarpa d’oro nel 2007, ha raggiunto le 500 presenze e i 211 gol in Serie A, ricevuto riconoscimenti da allenatori, compagni di squadra, avversari e tecnici. Ma Totti ha vinto anche nella vita. Il matrimonio con Ilary Blasi e la nascita dei due figli, Cristian e Chanel, sono le sue vittorie più importanti. Uno come Francesco Totti avrebbe dovuto e potuto vincere molto di più. Lui però non ha mai voluto lasciare né la sua città né “la maggica” e, d’accordo o no, al cuore giallo rosso non si comanda. E noi, in Italia, siamo contenti di avere un campione così.