IQ. 12/07/2013 – Nelle ultime settimane abbiamo spesso sentito parlare di una Mozione incentrata sulla “Garanzia Giovani”, approvata all’unanimità in Parlamento , contenente misure volte a migliorare la condizione di disoccupazione giovanile, fenomeno che in Italia purtroppo sembra in continua crescita.
Proprio per capire come si intende concretizzare l’azione del Governo sull’impegno preso con l’approvazione della Mozione abbiamo seguito un incontro svoltosi a Vicovaro(RM) in occasione della “Festa Democratica” dello scorso 7 luglio, al quale hanno preso parte gli On. Gregori e Ferro, l’europarlamentare Milana e il consigliere regionale Ciarla. L’On. Gregori ha presentato una Proposta di Legge, della quale ne è prima firmataria insieme all’On. Cesare Damiano, la cui finalità è quella di attuare la Garanzia Giovani. Partendo dalle linee guida dell’Unione Europea in questo senso è fondamentale ricordare l’istituzione di un fondo di 6 miliardi di euro, destinato agli stati membri per inserire nel mondo del lavoro disoccupati fuori da ogni ciclo di istruzione, al di sotto dei 25 anni di età. Questa proposta di legge in Italia quindi nasce in relazione alle direttive comunitarie, prendendosi carico della gestione e dell’utilizzo dei fondi europei mantenendo una sola ma eloquente differenza rispetto al limite d’età, fissato in questo caso non a 25 ma a 29 anni. . E’ stato spiegato inoltre dall’On.Gregori che la proposta di legge comprende un fondamentale organo di controllo da istituire all’interno del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ovvero un comitato di coordinamento aperto a rappresentanze sindacali ed enti interessati allo sviluppo di politiche giovanili. Questo comitato si occuperà di principalmente di monitorare le modalità di utilizzo dei fondi e la corretta attuazione dei sistemi di garanzia per i giovani onde evitare diversi utilizzi dei finanziamenti europei. Sempre in questa occasione è stato illustrato inoltre il decreto del Governo sul lavoro, che integra in minima parte la Garanzia Giovani proprio nell’aspetto del decreto che riguarda i ragazzi che usufruiscono di ammortizzatori sociali e devono essere reinseriti nel mondo del lavoro. In questo caso si tratta di fondi strutturali distribuiti sul territorio nazionale secondo le normative comunitarie che saranno stanziati in maggioranza nel mezzogiorno con 100 milioni per il 2013, 150 per il 2014 e 2015 e 100 per il 2016. Inferiori le cifre per il resto della nazione con 48 milioni per il 2013, 98 per il 2014 e 2015 e 50 per il 2016. I suddetti fondi verranno affidati alle singole regioni che avranno quindi un compito fondamentale insieme ai centri per l’impiego, al Ministero del Lavoro e all’INPS per la loro gestione e successiva distribuzione. In altre parole verranno create delle graduatorie in base alle domande ricevute, graduatorie che avranno valore effettivo fino all’esaurimento del fondo. Una proposta così ambiziosa sta trovando tuttavia qualche ostacolo nel suo sviluppo visto che i lavori sono ancora fermi nelle commissioni soprattutto a causa di alcuni naturali ostacoli da superare tra le varie forze politiche coinvolte. Certo è che la riuscita di un progetto del genere porterebbe diversi riscontri positivi tra i giovani e non solo, diminuendo sensibilmente il tasso di disoccupazione in Italia, divenuto francamente inaccettabile.