ASSOEDILIZIA – Property Owners’ Association Milan Italy e Istituto Europa Asia IEA – Europe Asia Institute
Le celebrazioni aperte con un convegno dal Corpo Consolare di Milano e della Lombardia
GARIWO, LA MEMORIA DEL BENE COME VALORE ED ESEMPIO
Anche tre musulmani nella foresta dei Giusti di Monte Stella
Benito Sicchiero
Ricordare uomini e donne di ogni religione e di ogni etnia che hanno dato la vita oppure subito gravi persecuzioni per difendere i diritti umani nel mondo è lo scopo della Giornata Europea dei Giusti, il 6 marzo, proclamata nel 2012 dal Parlamento di Bruxelles, fortemente voluta dal milanese Gabriele Nissim.
Non per il solo ricordo delle atrocità commesse, ma per la memoria del Bene e l’educazione alla Responsabilità, perché quegli uomini e quelle donne siano di esempio, di guida soprattutto ai giovani.
La giornata ha un nome, Gariwo, la foresta dei Giusti, acronimo di Gardens of the Righteous Worldwide, con sede a Milano che svolge la sua attività a livello internazionale.
Fu fondata nel 1999 da Gabriele Nissim, Pietro Kuciukian, Ulianova Radice e Anna Maria Samuelli, costituendosi nel 2011 come Comitato foresta dei Giusti-Gariwo.
La ricorrenza, è stata presentata a Palazzo Cusani in Milano dal Corpo Consolare di Milano e della Lombardia, rappresentato dal decano Massimo Baggi e dal vice decano Patrizia Signorini. Ospite il gen. Antonio Pennino.
Ad essa ha partecipato il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici.
Dopo i saluti istituzionali del presidente della Regione Roberto Maroni, del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, del generale Riccardo Marchiò, comandante del Corpo d’Armata Nato in Italia, di Massimo Baggi, decano del Corpo Consolare di Milano e della Lombardia, del prefetto vicario di Milano Giuseppe Priolo, l’ambasciatore Michele Valenzise in rappresentanza del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ha detto: “L’Italia è al vertice internazionale per quanto riguarda i diritti fondamentali della persona. Questo impegno è stato riconosciuto con l’inserimento nel direttivo dell’Onu con 180 voti favorevoli su 181”.
Secondo Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera, che ha sottolineato l’importanza sociale e culturale della memoria attiva, “i momenti del ricordo sono sempre necessari perché la memoria è fragile, come dimostra il recente tragico evento di Parigi”.
Auspicando il riconoscimento dei due Stati, Israele e Palestina, il conduttore Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera, ha lamentato che durante la campagna elettorale in Israele la parola “pace” sia stata una delle meno utilizzate.
“Quest’anno abbiamo voluto sottolineare l’importanza dei Giusti non solo come memoria storica – ha detto Gabriele Nissim, presidente di Gariwo – ma soprattutto come valore per il presente, proprio mentre nel mondo arabo e musulmano si levano le voci di opposizione al fanatismo, dagli atti di coraggio durante gli attentati di Parigi alle catene umane interno a chiese e sinagoghe, a Oslo e in Pakistan. E’ importante che i giovani sappiano che esiste un’alternativa alla disperazione e alla violenza”.
Anche tre musulmani saranno ricordati nel Giardino dei Giusti il prossimo 6 marzo a Monte Stella di Milano.
I nuovi alberi sono dedicati a Mehmet Gelal Bey, turco ottomano sindaco di Aleppo che si oppose alle direttive del suo governo che imponevano l’eliminazione del popolo armeno nel genocidio del 1915: “Un riconoscimento che cade in un anno particolare – ha ricordato il Console onorario di Armenia Pietro Kuciukian – in quanto proprio nel 2015 ricorre il centenario del genocidio”; Razan Zaitouneh, avvocatessa siriana attivista dei diritti civili e all’ONU, scomparsa nel 2013 vicino a Damasco rapita da gruppi estremisti jihadisti, della quale verrà chiesta la liberazione; Ghayath Mattar, giovane pacifista arrestato e ucciso in Siria nel 2011 che offriva fiori ai soldati in segno di dialogo e si batteva per i diritti umani e la libertà; gli uomini e le donne della Guardia Costiera che rischiano la vita, ciascuno con grande coraggio e abnegazione, da Lampedusa a tutte le coste italiane, per salvare i naufraghi in fuga da fame e violenze; Alganesh Fessaha, attivista umanitaria italoeritrea che ha rischiato la vita per soccorrere i perseguitati in Africa e ha aiutato i migranti e i loro familiari a Lampedusa dopo il tragico naufragio del 2013; Rocco Chinnici, magistrato integerrimo e di grande umanità, coraggioso promotore del primo pool antimafia del Tribunale di Palermo, ucciso dalle cosche nel 1983.
Durante la cerimonia, testimonianze di Rana Zaitouneh sulla sorella Razan e di Caterina e Giovanni Chinnici sul padre Rocco. Saranno inoltre presenti Alganesh Fessaha e, in rappresentanza della Guardia Costiera, il Tenente di Vascello (CP) Antonio Miniero e il I° M.llo Roberto Mangione.