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Gaza, inviato speciale Usa: “Hamas ha proposto tregua da 5 a 10 anni con disarmo”.

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mercoledì, Marzo 12, 2025

negoziatori di Hamas hanno proposto una tregua a Gaza da cinque a dieci anni che prevederebbe anche un disarmo. A sostenerlo in un’intervista alla tv israeliana ‘Kan’ è l’inviato speciale degli Stati Uniti per gli ostaggi, Adam Boehler. Hamas, afferma Boehler secondo quanto riferiscono i media israeliani, “ha proposto lo scambio di tutti i prigionieri e una tregua da cinque a dieci anni in cui Hamas deporrebbe tutte le armi e in cui gli Stati Uniti, così come altri Paesi, si assicurerebbero che non ci siano tunnel, e che Hamas non sia coinvolto nella politica in futuro”. Boehler ha spiegato che “non gli sembrava una cattiva prima offerta”.

Tra i timori che la Casa Bianca dia priorità al rilascio degli ostaggi americani rispetto a quelli israeliani, l’inviato statunitense ha rassicurato l’opinione pubblica israeliana spiegando che l’amministrazione Trump intende far rilasciare sia “gli americani che gli israeliani, il nostro impegno è totale”.

Boehler afferma inoltre che Israele è stato informato dei suoi colloqui con Hamas prima ancora che iniziassero, contraddicendo i funzionari israeliani che affermano di essere venuti a conoscenza dei colloqui solo quando erano già in corso. “Le mie azioni sono state coordinate con Israele… anche se forse alcuni hanno detto che non era così. Il mio compito non è quello di mettere da parte Israele, Israele è un alleato importante….”.

Israele interrompe fornitura elettricità a Gaza. Hamas: “Ricatto inaccettabile”

Ieri il ministro dell’Energia, Eli Cohen, ha ordinato alla Israel Electric Corporation di interrompere immediatamente la fornitura di elettricità alla Striscia di Gaza. Lo ha riferito il ‘Times of Israel’, secondo cui il provvedimento è un apparente tentativo di aumentare la pressione sull’enclave palestinese dove sono ancora trattenuti 59 ostaggi.

“Impiegheremo tutti gli strumenti a nostra disposizione affinché tutti gli ostaggi tornino e faremo in modo che Hamas non sia a Gaza il ‘giorno dopo’”, ha affermato Cohen in una dichiarazione video.

La mossa del ministro arriva dopo che Israele ha annunciato di aver bloccato l’ingresso di merci a Gaza per quello che ha definito il rifiuto di Hamas di accettare una proposta di estensione della prima fase dell’accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi.

Un funzionario israeliano ha sottolineato che la decisione di Israele di interrompere la fornitura di energia elettrica alla Striscia di Gaza avrà effetto su una sola struttura, l’impianto di desalinizzazione vicino a Deir el-Balah, nella parte centrale dell’enclave palestinese.

Hamas parla di “ricatto inaccettabile”. La decisione di Israele di interrompere la fornitura di energia elettrica alla Striscia di Gaza nel tentativo di fare pressione per liberare gli ostaggi ancora detenuti “è un ricatto inaccettabile”, ha dichiarato Izzat al-Rishq, membro dell’ufficio politico di Hamas. “Condanniamo con fermezza la decisione dell’occupazione di tagliare l’elettricità a Gaza, dopo averla privata di cibo, medicine e acqua”, ha affermato Izzat al-Rishq. Si tratta, ha aggiunto, “di un tentativo disperato di fare pressione sul nostro popolo e sulla sua resistenza attraverso tattiche di ricatto a buon mercato e inaccettabili”.

Israele lavora a piano per esodo da Gaza

Il governo israeliano sta intanto lavorando, su impulso del premier Benjamin Netanyahu e del ministro della Difesa Israel Katz, all’istituzione di un ente per la migrazione che gestirà l’esodo dei palestinesi dalla Striscia di Gaza, secondo il piano annunciato dal presidente americano Donald Trump. Lo ha reso noto il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, precisando che le azioni in corso “sono in coordinamento con l’Amministrazione Usa”.

Il progetto è “logisticamente complesso” e prevede, come unica possibilità, che i palestinesi lascino volontariamente la regione, ha aggiunto il ministro del partito del sionismo religioso. Il processo inizierà già nelle prossime settimane, ha sottolineato. “Ai residenti attuali della Striscia di Gaza non rimarrà nulla nella regione nei prossimi 10 o 15 anni”.

Witkoff atteso a Doha

L’inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente Steve Witkoff arriverà a Doha martedì, nello sforzo di rilanciare i negoziati per la seconda fase dell’accordo per una tregua a Gaza, rende noto il Washington Post. Hamas ha parlato di segnali “positivi” sulla possibilità di negoziare la seconda fase dell’accordo.

Fonte: adnkronos.com

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