Gigi Buffon dice addio alla Juve. “Sabato sarà la mia ultima partita, sarò sempre grato a questa società che mi ha fatto diventare un campione”. Il futuro però è ancora da decidere: “Ho tante proposte stimolanti dentro e fuori dal campo e valuterò serenamente nei prossimi giorni”. Anche la Nazionale è un capitolo chiuso: “Il 4 giugno non sarò in campo, non voglio essere un peso”.
LE SUE PAROLE IN CONFERENZA
“Volevo ringraziare il presidente che a parte il ruolo istituzionale per me è qualcosa di più. Abbiamo sviluppato un rapporto unico di vicinanza e condivisione oltre che amicizia. Abbiamo condiviso i valori dell’onestà e della lealtà”
“Sabato sarà la mia ultima partita con la maglia della Juventus. Voglio finire con due vittorie importanti con l’accompagnamento di Andrea, dei miei compagni e dei tifosi. Non volevo arrivare come un giocatore con il motore fuso. E non è così, e sono orgoglioso di questo, orgoglioso di aver potuto esprimere il mio meglio in campo, di aver potuto esprimere il mio valore. Per me questa è la più grande gratificazione. Non è così scontato per uno sportivo. Devo dire grazie alla Juventus, nel 2001 hanno preso un talento straordinario, che se ora è diventato un campione è perché la Juve ha fatto sì che accadesse. Se a 40 anni sono ancora qui è solo merito della mentalità Juve. Questa filosofia l’ho fatta mia e la userò anche in futuro nel post calcio se dovesse servire”
Cosa farà ora Buffon?
Sabato giocherò una partita che è la mia unica certezza. Andrea è a conoscenza di quello che sta accadendo ed è un consigliere del quale non voglio privarmi. Fino a 15 giorni fa era risaputo che avrei smesso di giocare, adesso sono arrivate delle proposte e delle sfide stimolanti sia in campo che fuori. La più importante mi è arrivata proprio da Andrea e dopo questi tre giorni densi di emozioni, prossima settimana dopo qualche riflessione serena prenderò la decisione definitiva. Seguirò ciò che urla la mia indole e la ma natura”
Quest’anno è stato snervante e stancante, qualche perplessità per lo scudetto c’era dopo Juve-Napoli, dovevamo capire se eravamo ancora noi. E per l’ennesima volta abbiamo dato una risposta incredibile
Fisicamente Buffon sta bene: può andare avanti un anno? Pensi di lasciare la Juve più forte di sempre?
Su un possibile altro anno deciderò la prossima settimana e non cambierà nulla nel mio umore. Nella mia testa ero già un ex giocatore fino a 15 giorni fa quindi qualunque cosa succederà sarò felice. L’importante era non macchiare questa mia vita nella Juve e non deludere certe persone che hanno creduto in me. La Juve è una società seria e deve programmare il futuro, sono il primo a capire questo e ho pensato fosse giusto proseguire così. Volevo solo finire nel miglior modo possibile. La Juve non scordiamoci che ha un portiere di un valore eccelso. Non posso dire io se questa sia la Juve più forte, mancherei di rispetto a chi ha vinto qualcosa di più importante. Questa è la più solida e la più testarda”.
Proposte in Italia?
Solo belle favole e cose romanzate ma niente di più
Quanto sei orgoglioso di quello fatto dal 2010 in poi?
E’ stato il momento della svolta quando tutti giustamente pensavano che Buffon avesse finito per via dell’operazione alla schiena. Ho deciso dentro di me e ho trovato la forza per fare della mia carriera qualcosa di unico. Questa sfida ha fatto sì che a distanza di otto anni ci troviamo qui con tanti trofei vinti e con tanta soddisfazione in più. All’epoca era impensabile anche per me. Mi nutro di ambizioni e sogni.
Quale sentimento prevale?
Una grande gratificazione per la vicinanza della società e dei compagni. Sarò incosciente ma del futuro non ho paura o comunque una paura moderata
Quale mestiere immagini di fare tra qualche anno? L’ipotesi di continuare vale anche per la Nazionale?
Fuori dal campo un periodo di formazione e presa di coscienza di cosa voglia dire stare all’esterno e in società significa valutare gli interessi predominanti. Per quanto riguarda la Nazionale ho detto che se Buffon era diventato un problema tre mesi fa, non oso pensare cosa possa esserlo oggi o fra tre o sei mesi. Diventerebbe qualcosa di complicato da gestire e dal quale voglio tenermi lontano perché non penso di meritarlo. La Nazionale ha grandi e giovani portiere che devono fare le loro esperienze
Il club che ti contatterà cosa ti deve offrire?
Si va in base a percezioni e a quello che ti trasmette un certo progetto, l’importanza e gli stimoli che potresti avere. Conta anche il mio stato di forma. Devo fare tante riflessioni. Comunque sono un animale da competizione e non mi sentirei a mio agio in campionati inferiori
Sulla possibile squalifica Uefa?
In campo l’arbitro ha decretato un’espulsione che oggi non ho ancora capito e su cui che anche voi dovreste riflettere. Invece per quello che ho detto fuori dal campo, è evidente che io abbia trasceso e ne sono dispiaciuto perché in 23 anni di Champions non sono mai nemmeno stato espulso e squalificato. Ho sempre avuto una condotta educata. Era una situazione particolare e a distanza di giorni ho detto che il Buffon di quella sera, con quei sentimenti, non poteva che dire quelle cose. Passati due giorni mi è dispiaciuto aver offeso l’arbitro che alla fine è un essere umano che fa un lavoro difficile. Se lo avessi visto lo avrei abbracciato e gli avrei chiesto scusa ma confermando il mio pensiero. Io sono uno che non porta rancore
Se giochi all’estero poi potresti tornare alla Juve come dirigente?
La Juve per me è una famiglia e io sono onorato di essere considerato così. Ma devo anche dire che la Juve è una società che programma il futuro. Se dovessi essere considerato utile per la causa per me la Juve avrà sempre la precedenza ma non deve essere un’imposizione o qualcosa che devo sentire un diritto. La Juve con me è pari per tutto quello che mi ha dato
Hai mai pensato di continuare un anno alla Juve da vice?
Con Andrea abbiamo parlato di tutto in questi sei mesi. Ma un giocatore come me, uno juventino come me, deve capire che è intelligente sapere e capire quando è il momento. la Juve ha un portiere che vale me e che ha 27 anni. Sarei a disagio e nascerebbero paragoni spiacevoli. E’ normale così, la fine è stata talmente bella che non potrei volere di più. Mi sento fortunato.
Similitudini con il ritiro di Del Piero: sabato si chiude un ciclo?
Sarebbe grave se lo pensassi, vorrebbe dire non aver capito nulla della Juve. La Juve prima di me ha avuto Zoff, Sentimenti, Peruzzi… talmente tanti che se avessi la presunzione di pensare che si chiude un ciclo con me sarei da rinchiudere. Sono stato una parte importante ma anche una piccola parte rispetto alla famiglia Juve
Cosa dici a Chiellini?
Non posso dagli consigli, abbiamo vissuto in simbiosi per 13 anni. Sappiamo bene in che modo si arriva ai risultati e Giorgio incarna alla perfezione quello che deve essere il capitano della Juve e gli faccio un in bocca al lupo speciale. E’ sempre stato un punto di riferimento e una certezza in campo. So che farà il meglio
Il 4 giugno sarai in campo per Italia-Olanda?
No, non ci sarò, la Nazionale è un’altra parentesi che ha caratterizzato il mio percorso. Non ho bisogno di altri attestati di stima e affetto o celebrazioni varie. Le persone vanno rispettate se si pensa che abbiano un valore.
Hai parlato con Casillas?
Non l’ho sentito, stiamo vivendo situazioni diverse.